Mi ricordo chiaramente un giorno particolare, quando avevo poco più di vent’anni. Ero seduto nel soggiorno confortevole di casa mia, ma sentivo dentro di me un vuoto e un’inquietudine che niente del lusso o dei vari dispositivi intorno a me poteva rasserenare. In quel momento fuggevole ho avvertito la profonda verità che le cose materiali non posso soddisfarci completamente né procurarci la felicità. Mi sono reso conto che il nostro spirito non sarà mai soddisfatto senza l’unione con lo Spirito grande e amorevole che ci ha creato. Come Sant’Agostino disse a Dio nelle Confessioni, la sua autobiografia: «Ci hai creati per te, o Signore, e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te».

Siamo costantemente bombardati da pubblicità che ci dicono di comprare cose nuove e migliori. Non importa se siamo contenti di ciò che abbiamo o se abbiamo già più cose di quel che ci serve o semplicemente non possiamo permettercene altre. Ci dicono che cose più nuove miglioreranno la nostra vita. Comunque, oltre a creare più stress a noi, il consumismo metto sotto stress anche il nostro pianeta. Il Mahatma Gandhi disse: «Sulla terra c’è abbastanza per i bisogni di tutti, ma non abbastanza per l’avidità di tutti».

Tommaso di Kempis (1380–1471) disse che «la felicità dell’uomo non consiste nell’abbondanza dei beni di questo mondo, perché una piccola parte gli è sufficiente». In tempi più recenti, Henry David Thoreau ripeté la stessa cosa quando disse: «La nostra vita è sperperata nei dettagli. Semplifica, semplifica, semplifica!» Anch’io ho scoperto che avere troppe cose m’impedisce di godere fino in fondo ciò che ho e che i piaceri più semplici della vita, che non costano molto, ci offrono la gioia maggiore.

Nel libro d’Isaia, Dio disse: «Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte! Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti!»1 Siamo creati per essere creature eterne; per questo la temporalità del materialismo ci lascia con un senso di vuoto

Il bene più grande e prezioso che possiamo avere è la vita eterna per fede in Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Gesù disse: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai più fame e chi crede in me non avrà mai più sete».2 Solo Dio può soddisfare la fame e la sete del nostro spirito, perché ci ha creato con nel nostro cuore uno spazio che solo Lui può colmare. Dentro di noi proviamo quella soddisfazione quando approfondiamo il nostro rapporto con Lui.

  1. Isaia 55,1–2 NR
  2. Giovanni 6,35