Ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza. Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato. (Romani 5,3-5 NR)

Questo è uno dei miei versetti biblici preferiti, ma per moltissimo tempo ho fatto fatica a capire come «l’esperienza produca speranza». Ci sono arrivata, fino alla parte dove dice che «la pazienza produce esperienza», ma come fanno le esperienze difficili che formano il nostro carattere a darci più speranza?

La parte cinica di me pensava che fosse più probabile il contrario. Mi rendevo conto che la vita mi avrebbe giocato qualche tiro mancino. Non mi aspettavo che sarebbe stata tutta rose e fiori. Non la ritenevo una cosa cattiva, ma non era esattamente “speranza”.

Recentemente mi sono resa conto che spesso mi accontento del significato superficiale della parola “sperare”: «Spero che domani ci sia bel tempo». «Spero che le cose si risolvano bene». Da come viene usata adesso, la parola “speranza” sembra avere un significato quasi fatalistico. La cosa che speriamo potrebbe anche funzionare, così, specialmente se non abbiamo un vero controllo sul suo risultato, tanto vale che “speriamo”, perché è più o meno tutto quel che possiamo fare.

In questo versetto, però, l’apostolo Paolo non parla di quella fede che è più che altro un pio desiderio ma di fede nel Vangelo. È una speranza radicata nella fede nell’amore di Dio e nel suo progetto amorevole per noi personalmente e per l’umanità in genere. Nella sua lettera agli Ebrei, Paolo scrive: «Questa speranza che noi abbiamo è come un’àncora sicura e ferma della nostra vita».[Ebrei 6,19 NR.] È quando affrontiamo le difficoltà e i momenti più cupi della vita, che la speranza brilla di più, nel senso più vero e profondo della parola. È così che la formazione del nostro carattere produce speranza.

Allora non ci ritrarremo dalle prove della vita, né diventeremo apprensivi nei momenti d’incertezza. La speranza «non ci delude» né ora né mai. Perché? Perché la riceviamo grazie all’amore di Dio, che «è stato sparso nei nostro cuori». Da quell’amore nascono la fede, la speranza e altro amore ancora. È un ciclo bellissimo e perfetto, uno scambio continuo di speranza e di fiducia, che Dio ci ha dato per portarci avanti nella vita e avvicinarci a Lui.