Quando avevo circa tredici anni, alcuni problemi in famiglia, la morte di un amico in un incidente d’auto e l’influenza di un insegnante ateo mi hanno portata a dubitare dell’esistenza di Dio. Così, mi sono dichiarata atea.

Quando avevo 17 anni, è uscito il film “Godspell”. Sono andata a vederlo spinta dalla curiosità. Mi è piaciuto così tanto, che l’ho visto sei volte. Poi, a 18 anni, ho pregato per ricevere Gesù nel mio cuore, anche qui per curiosità. Ho pensato: Se è reale, qualcosa succederà. Se no, non ci perdo niente.

Alcuni mesi dopo, la curiosità mi ha spinto ad aprire il Nuovo Testamento di un’amica. Non ho smesso di leggerlo finché non ho letto tutti e quattro i Vangeli. Ci ho messo tutto il pomeriggio. Ho provato la stessa sensazione di quando avevo visto il film “Godspell”. C’era qualcosa che mi attraeva.

A 19 anni mi sono unita a un gruppo cristiano e andavamo a parlare di Gesù e del Vangelo ad altri ragazzi. Una voce, però, continuava a sussurrarmi dentro: «Tu non credi in Dio! Cosa fai in questo gruppo? Non fare l’ipocrita. Vattene!» A quel punto conoscevo la Bibbia abbastanza da sospettare che potesse essere la voce del diavolo. Tuttavia, a volte sentivo ancora l’influenza dei miei anni di incredulità e una notte ho pregato: «Dio, se esisti, dovrai dimostrarmelo. Altrimenti smetterò di servirti domani».

Quella notte mi è apparso in sogno un essere luminoso. Aveva la faccia di un bel ragazzo e aveva tutt’intorno delle stelle luccicanti, come se stesse viaggiando nello spazio. Mi ha guardato dritto negli occhi e senza muovere le labbra ha detto: «Dio mi ha mandato qui a dirti che esiste». Poi, rapidamente come era apparso, è scomparso!

Mi sono svegliata all’improvviso e sono uscita a guardare il cielo stellato. Mi sono sentita così importante per Dio che ha esaudito la mia preghiera e ha perfino mandato un angelo – figurati! Mi sono anche sentita molto amata da Dio perché non voleva che mi allontanassi da Lui.

Da quel giorno, non ho più dubitato dell’esistenza di un Dio amorevole e ho cercato di seguire Gesù come meglio potevo. Capisco che a volte la gente perda la fede in Dio, quando le cose vanno male, ma vedo anche l’onnipotenza divina, perché; anche quando non lo seguivo, Lui seguiva me.