Quando qualcuno ha chiesto a Logan, il mio nipotino di quattro anni, che cosa volesse dire lodare Dio, lui ha risposto: «È quando diciamo a Dio: Bravo! Ben fatto!» Quando l’ho sentito, m’è venuto da ridere, ma poi la cosa mi ha fatto riflettere. Perché nella Bibbia ci viene detto così tante volte di lodare Dio, di dirgli «bravo»? Naturalmente se lo merita, perché ha davvero fatto un buon lavoro quando ha creato noi e il nostro universo, così infinitamente complesso; e fa un buon lavoro ogni momento, facendolo funzionare.

Merita la nostra lode e la nostra gratitudine per un lavoro ben fatto, questo è chiaro, ma a volte mi chiedo che cosa ci guadagni. Ho visto quello che la lode può fare per Logan, per me o per chiunque altro. So che ci incoraggia, ma Dio ne ha veramente bisogno? È onnipotente e onnisciente.  Certamente sa già di essere grande. Perché mai vuole sentirselo dire da noi?

Penso che serva soprattutto a noi. Penso che siamo noi ad aver bisogno di sentircelo dire. Dobbiamo pensare alla sua bontà ed esprimere i nostri pensieri con parole. Ne abbiamo bisogno, per almeno tre motivi:

Primo, mette le cose nella prospettiva giusta. Ci ricorda le nostre limitazioni e fragilità umane, insieme alla potenza di Dio e alla sua bontà nei nostri confronti.

Questo ci porta al motivo numero due: ci indirizza sulla via dell’ottimismo, con una disposizione d’animo piena di speranza. È importante, perché non possiamo nemmeno cominciare a essere felici, se non ci rendiamo conto che, con il suo aiuto, nessuno degli ostacoli che incontriamo è insormontabile.

Il terzo, ed è il migliore, ci porta a una comunione amorevole con il nostro Creatore, perché conoscere Lui è la vita eterna.1 È lo scopo di questa vita, il motivo di tutto. È il suo obiettivo finale, quello che desidera ogni giorno per noi. Ecco quello che ci guadagniamo, sia noi che Lui. Quando diciamo a Dio: «Bravo! Ben fatto!», pensando a quello che stiamo dicendo e intendendolo sul serio, possiamo vivere un po’ di paradiso sulla terra.

  1. 1. Giovanni 17,3