Il libro «Discepolato: insegnare ai leader come fare discepoli» 1 cita un rapporto immaginario fatto a Gesù dalla ditta Consulenza Gestionale del Giordano, con sede a Gerusalemme, con i particolari riguardanti i dodici uomini che aveva sottoposto a valutazione.

Egregio Signore,

Grazie per averci proposto i curriculum dei dodici uomini che ha scelto per ricoprire posizioni di comando ai vertici nella sua nuova organizzazione. […]

È opinione del nostro staff che la maggior parte dei candidati manchi del contesto, dell’istruzione e dell’attitudine vocazionale richiesta per il tipo di iniziativa che Lei si propone. […] Vorremmo raccomandarle di continuare la sua ricerca di persone con esperienza in competenze manageriali e di provate capacità.

Simon Pietro è instabile emotivamente ed è portato ad avere accessi d’ira. Andrea non ha alcuna qualità di leadership. I due fratelli, Giacomo e Giovanni, […] antepongono gli interessi personali alla lealtà verso la ditta. Tommaso dimostra un atteggiamento dubbioso che tenderebbe a minare il morale. Riteniamo sia nostro dovere avvertirla che Matteo è stato posto sulla lista nera dell’Agenzia Buoni Affari di Gerusalemme. Taddeo e Giacomo, figlio di Alfeo, hanno precise tendenze estremistiche e sono entrambi gravemente affetti da mania depressiva.

Uno dei candidati, però, dimostra di avere grandi possibilità. È abile e pieno di risorse, è un buon comunicatore, ha una mente acuta per il commercio e contatti con personalità elevate. È altamente motivato, ambizioso e responsabile. Le raccomandiamo Giuda Iscariota come direttore e uomo di fiducia.

Ma pensa un po’, mi sono detto. Poi mi è venuto in mente che valutazioni simili erano state fatte per parecchi altri personaggi biblici:

Guardate quello che doveva guidare gli Ebrei dalla schiavitù in Egitto alla Terra Promessa! Mosè fu allevato nella casa reale, con tutti i vantaggi che il denaro e l’istruzione potevano dare, ma poi buttò via tutto, divenne un fuggiasco e finì per fare il pastore nel deserto, dove visse fino a ottant’anni – un politico finito.

Poi c’era Davide, il fratello più piccolo in una grande famiglia – che già di per sé non è un buon inizio. Anche dopo essere stato suggerito dal profeta Samuele come prossimo re d’Israele, ritornò a curare le pecore, una bella doccia fredda. 2 Nel capitolo successivo lo vediamo promosso a fattorino di cibi d’asporto, per poi farsi coinvolgere in una lotta con un tipo alto circa tre metri, pesantemente armato. Davide sceglie di tirargli dei sassi e gli va bene. 3 Poi però diventa un fuorilegge, capo della banda più grande del paese, 4 e con i suoi diventa un mercenario per una nazione confinante molto aggressiva. Quando questo non funziona più, dà il via a una guerra civile in patria. 5

Passa il tempo e alla fine Davide diventa re, ma poi uno dei suoi figli lo depone, così deve fuggire dalla capitale finché non gli arriva in soccorso il suo nipote. 6

L’erede di Davide, Salomone, confessa subito di non saper nemmeno parlare davanti al popolo su cui dovrebbe governare. 7 Dio rimedia a ciò e lo rende un po’ più furbo. Questo lo aiuta a governare, ma il talento non sembra estendersi alla sua famiglia. Finisce con l’avere mille donne, tra mogli e concubine, che è così occupato a mantenere felici che il paese comincia ad andare in rovina. 8

Immaginate cosa direbbero dei vari personaggi i consulenti di cui sopra. Probabilmente sarebbe qualcosa del genere:

Mosè: «Troppo avanti negli anni per essere molto utile a questo punto della sua carriera. Prometteva molto da giovane, ma si è dedicato ad attività criminali (forse una crisi di mezza età?) ed è fuggito dal paese. Nemmeno i quarant’anni passati a lavorare nella ditta di suo suocero dimostrano molta capacità dirigenziale. Raccomandiamo qualcuno più giovane».

Davide: «Un ragazzo impulsivo. Si è dedicato alla musica più che alla carriera lavorativa. È già stato capobanda, traditore e mercenario. Raccomandiamo qualcuno meno instabile».

Salomone: «Giovane e inesperto. Non è un buon comunicatore e dimostra una debolezza per la vita sfrenata. Portato a fare spese eccessive, potrebbe esaurire le risorse in progetti edili grandiosi. Raccomandiamo qualcuno meno portato a progetti vanitosi e con più autocontrollo».

Bene, ecco qui! Gli apostoli non erano i soli ad avere poche probabilità di arrivare. Naturalmente tutti loro, ad eccezione di uno, ebbero successo, mentre il favorito dei consulenti, Giuda, si rivelò un’amara delusione.

Cosa ci dice tutto questo? Be’, per cominciare, è incoraggiante sapere che chi avrà più successo non è necessariamente la persona a cui potresti pensare tu. E per quelli di noi che vogliono avere successo nelle loro imprese, la Parola di Dio svela un segreto: «Affida al Signore le tue attività e i tuoi progetti riusciranno». 9

  1. © 1994 Billy Graham Center Institute of Evangelism
  2. Vedi 1 Samuele 16
  3. Vedi 1 Samuele 17
  4. Vedi 1 Samuele 22
  5. Vedi 1 Samuele 27
  6. Vedi 2 Samuele 15-18
  7. Vedi 1 Re 3
  8. Vedi 1 Re 11
  9. Proverbi 16,3