Era una bella giornata, così mia moglie e io siamo andati in spiaggia con Kristen, la nostra bambina di diciotto mesi. Il tempo era bellissimo, perfetto. Mentre camminavamo sulla sabbia, tenendola per mano, Kristen continuava a sorridere eccitata e a chiacchierare nel suo speciale linguaggio misterioso.

Appena siamo arrivati sulla riva e la prima onda le ha coperto i piedi, la sua espressione è cambiata improvvisamente. L’acqua era molto più fredda della sabbia e lei non era sicura di cosa fare. È rimasta completamente immobile, finché le piccole onde hanno eroso la sabbia sotto i suoi piedi e lei è caduta sul sedere. L’abbiamo rialzata ridendo, l’abbiamo abbracciata e abbiamo aspettato l’onda successiva.

Ormai se l’aspettava. Appena l’acqua si avvicinava, lei si voltava e cominciava a correre. A questo punto ho notato una cosa interessante. Kristen correva nell’acqua verso uno di noi, anche se avrebbe potuto correre direttamente sulla riva all’asciutto. Anche se doveva sguazzare nell’acqua che le arrivava al ginocchio, preferiva correre verso di noi in cerca di un soccorso immediato. E noi le andavamo incontro, assicurandoci che non le succedesse niente.

Che cosa poteva spingere una bambina ad affrontare l’elemento di cui aveva paura, invece di scegliere una facile via d’uscita? Penso che si tratti semplicemente di fiducia. Si fidava di noi, era sicura che ci saremmo presi cura di lei e che stare con noi nell’acqua fredda era meglio che cercare di arrivare sulla spiaggia da sola.

Quando devo affrontare un problema, spesso la mia prima reazione è il panico. Rimango paralizzato, mentre nella mente esamino le diverse opzioni e poi finisco con lo sbagliare. La volta successiva che vedo avvicinarsi un problema, ho la tentazione di fuggire dalla situazione il più in fretta possibile. Come sapete, però, le situazioni riescono a raggiungerci e farci cadere comunque. Qual è la soluzione? Devo seguire l’esempio di mia figlia e affrontare coraggiosamente il problema. Non vuol dire che dovrò affrontarlo da solo. Accanto a me c’è il mio Salvatore, forte e capace, che può sorreggermi davanti a qualunque “onda”. Devo solo smettere di provarci da solo e correre da Lui.

Quando sono debole, posso trovare la mia forza in Lui.1 Gesù è sempre il padrone dei venti, delle onde e di qualsiasi altro elemento possa affliggere la nostra vita.2 Dobbiamo correre immediatamente da Lui, quando vediamo salire la marea. Lui non permetterà che ci travolga.3

  1. Vedi 2 Corinzi 12,10
  2. Vedi Luca 8,25
  3. Vedi Matteo 14,230-31