Siamo tutti diversi gli uni dagli altri e abbiamo talenti e vocazioni differenti. Dio sapeva quel che faceva quando ti ha creato così come sei. Vuole usare i talenti che ti ha dato e aiutarti a svilupparli in modo da progredire e da sfruttare al meglio la tua situazione.
Dio vuole che sviluppi tutte le doti con cui ti ha creato. Vuole che ti sforzi di essere la persona migliore possibile in qualunque professione, situazione o contesto. Vuole che tu prenda i tuoi talenti, i tuoi doni e le tue esperienze particolari e li usi nel modo migliore – non accontentandoti di una mediocre via di mezzo, ma con il desiderio di realizzare qualsiasi compito nel modo migliore.1
Perché non fare del tuo meglio nelle cose a cui ti dedichi? I successi più sorprendenti spesso sono il risultato di centinaia e perfino migliaia di piccoli sacrifici e decisioni corrette, insieme a molto lavoro duro. Tutto ciò che ha valore nella vita ha un prezzo e quel prezzo spesso va pagato con laboriose fatiche quotidiane, che piova o tiri vento, a prescindere da come ti senti.
Ogni grande uomo o donna che sia mai riuscito a realizzare grandi cose lo ha fatto con anni di lavoro duro, sacrifici, visione, determinazione e costanza. Se siamo disposti a impararlo, avremo scoperto il segreto di fare del nostro meglio in qualsiasi occasione, perché avremo imparato cosa vuol dire approfittare al massimo delle circostanze, essere all’altezza delle situazioni, lavorare fedelmente nel campo in cui Dio ci ha piantato e raggiungere il nostro livello migliore, per grazia di Dio.
Ha detto bene John C. Maxwell nel suo libro Sviluppa i leader intorno a te:
Nessuno, dicevano gli esperti, sarebbe riuscito a correre il miglio in meno di quattro minuti. Poi, nel 1954, un giovane studente di medicina di nome Roger Bannister fece l’impossibile infrangendo quella barriera. Oggi ogni corridore di classe mondiale può correre il miglio in meno di quattro minuti. Perché? Perché un uomo decise di continuare a migliorare. Un uomo decise di pagare un prezzo per superare se stesso. Era disposto a essere il primo a farlo. Il risultato? Creò le giuste condizioni per quelli che vennero dopo di lui.
Superare gli ostacoli
Forse sei scoraggiato, oppure le cose non vanno tanto bene. Ecco la storia di un’altra persona che utilizzò gli ostacoli e le difficoltà della vita come trampolino per arrivare al successo.
Nel 1938, quando era ancora a scuola, Oichiro Honda impegnò tutto ciò che gli apparteneva e cominciò a lavorare su una speciale fascia elastica per i pistoni, da vendere alla Toyota.
Lavorò giorno e notte per farlo e spesso dormiva nel suo laboratorio. Diede in pegno perfino i gioielli di sua moglie per restare in affari.
Quando alla fine sviluppò la fascia elastica e la presentò alla Toyota, gli dissero che non era all’altezza dei loro standard. Ritornò a studiare per due anni per migliorare il progetto, dopo di che la Toyota gli concesse un contratto.
Poi iniziò la seconda guerra mondiale e Honda non riuscì a ottenere il cemento per costruire una fabbrica e iniziare la produzione in massa del suo nuovo progetto. Con i suoi collaboratori inventò un nuovo tipo di cemento.
La fabbrica di Honda fu bombardata due volte e lui dovette ricostruirla. Quando le bombe cadevano, lui e la sua squadra ne raccoglievano le carcasse, che chiamavano “regali del Presidente Truman”, perché fornivano il materiale grezzo per il processo di fabbricazione.
Alla fine la fabbrica fu distrutta da un terremoto e lui dovette vendere l’intera operazione alla Toyota.
Nel Giappone post-bellico la benzina era molto scarsa e Honda non poteva usare l’auto per cercare il cibo necessario alla sua famiglia, così per andare in giro collegò un piccolo motore alla sua bicicletta.
Molti gli chiesero di fare una “bicicletta a motore” anche per loro. La richiesta era tale che decise di aprire una fabbrica per produrle, ma non aveva il capitale necessario. Così scrisse una lettera personale a tutti i diciottomila negozi di biciclette del Giappone, spiegando la sua nuova invenzione. Ne convinse cinquemila a dargli il capitale necessario a costruire la fabbrica.
Il suo motore modificato ebbe successo da un giorno all’altro, tanto da meritare a Honda un premio da parte dell’imperatore. Oggi la Honda impiega oltre centomila persone in tutto il mondo, tutto grazie alla determinazione del suo fondatore nel prendere decisioni importanti e perseguire i suoi obiettivi.
Honda una volta disse: «Molte persone sognano il successo. Io credo che lo si possa ottenere solo dopo ripetuti insuccessi e autoanalisi. Il successo è solo l’uno percento del lavoro, il resto è fatto del coraggio necessario a superare gli ostacoli. Se non li temi, il successo arriverà da solo». L’attuale prosperità della Honda Motor Company dimostra la verità delle parole del suo fondatore
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