La parola greca tradotta variamente come «immagine, effigie, impronta» nella maggior parte delle versioni della Bibbia è eikon, dalla quale deriva la parola «icona» . Essa è usata nella Bibbia sia letteralmente,[Vedi Matteo 22,20.] sia in modo figurato.[Vedi Colossesi 1,15.] La Septuaginta, che fu la prima traduzione standard del Vecchio Testamento dall’Ebraico al Greco, chiamava Adamo l’«icona» (eikon) di Dio.
Le sculture, le pitture e i bassorilievi nelle chiese ortodosse sono chiamate icone, ma anche la cultura moderna include una quantità sorprendente di icone. Le persone che godono di grande ammirazione o considerazione – stelle dello spettacolo e dello sport, imprenditori, ecc. – spesso sono considerate delle icone. E poi ci sono icone più mondane: gli schermi dei nostri computer sono affollati di quei disegnini che rappresentano programmi e collegamenti. Alcuni hanno anche assunto una vita propria, come le faccine gialle col sorriso, le emoticon.
Qualcuno usa la parola “icona” anche per spiegare il ruolo di un Cristiano nel mondo. Dobbiamo sforzarci di essere immagini di Cristo facendo ciò che Lui ha fatto, o che farebbe oggi. Non è una cattiva idea. Se riuscissimo a vedere negli altri credenti l’immagine del Signore, ciò genererebbe senz’altro amore fraterno e rispetto. Madre Teresa portò quel concetto un passo più avanti. «Io vedo Gesù in ogni essere umano. — disse — Dico a me stessa: Questo è Gesù affamato, devo dargli da mangiare. Questo è Gesù ammalato. Questo ha la lebbra o la cancrena; devo lavarlo e curarlo. Io sono una serva perché amo Gesù.
Pochi di noi raggiungeranno il livello di amore altruista che Madre Teresa arrivò a rappresentare, ma possiamo sforzarci di essere il più possibile come Gesù nella nostra vita. Possiamo farlo trascorrendo del tempo con Gesù, imparando a conoscere Lui e la sua Parola e mettendo in pratica ciò che Lui visse e predicò. «Noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore».[2 Corinzi 3,18.]
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Se non hai invitato Gesù a iniziare il procedimento di renderti più simile a Lui, puoi farlo ora mediante questa preghiera:
Caro Gesù, ti ringrazio di essere morto per me, per perdonare i miei peccati, farmi sentire il tuo amore fin d’ora e garantirmi la vita eterna in Paradiso. Ti apro il mio cuore e ti chiedo di vivere in me e ricrearmi a tua immagine. Amen.