L’adattamento del 2015 della storia di Cenerentola ritrae una giovane che vive seguendo il motto che i genitori le avevano insegnato prima di morire: «Sii buona e coraggiosa!»

Qualche tempo fa stavo pensando a cosa Dio desidera dall’umanità e mi sono ricordata di questo messaggio. Perché Dio ci ha messo qui? I teologi spiegano che secondo la Bibbia Dio era già una comunità di tre Persone in un unico essere – Padre, Figlio e Spirito Santo – che avevano tra di essi un amore perfetto e infinito e non avevano bisogno di nessun altro. Ci hanno creato così che altri esseri potessero condividere questo amore. Il cuore di Dio era così colmo d’amore che voleva condividerlo con più persone.

Gesù ha detto che la cosa più importante nella nostra esistenza è amare Dio con tutto il cuore, l’anima e la mente, e amare il prossimo come noi stessi.1 Il coraggio, poi, è quasi altrettanto importante, perché spesso ci vuole coraggio per amare, per fare la cosa giusta, proteggere gli altri dal male e anche solo per affrontare le difficoltà della vita di tutti i giorni.

Ci volle a Dio un amore infinito, oltre a un coraggio infinito, per mandare in questo mondo corrotto suo Figlio, come un bambino, a camminare su strade polverose ed essere partecipe delle nostre sofferenze e delle nostre malattie. E ci vollero a Gesù un amore infinito e un coraggio infinito per sopportare il dolore della vita e la tortura della morte sulla croce perché noi potessimo avere la vita eterna.

Il film insegnava che Cenerentola non avrebbe potuto sopportare tutte le difficoltà cui andò incontro senza queste due importanti virtù, e sono convinta che nemmeno noi possiamo farlo. Dobbiamo scegliere di camminare mano nella mano con gli altri, con bontà, anche quando non conosciamo la strada davanti a noi. Dobbiamo anche essere coraggiosi per affrontare qualsiasi cosa avvenga, con la fede che il nostro Padre celeste ci sta guidando con amore e saggezza.

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Il modo di amare

L’insistenza sulla natura assolutamente indiscriminata della compassione all’interno del Regno è la prospettiva dominante di quasi tutti gli insegnamenti di Gesù.

Che cos’è una compassione indiscriminata? Dai un’occhiata a una rosa. È possibile per la rosa dire: «Offrirò il mio profumo alle persone buone e non alle cattive?» Oppure, puoi immaginare una lampada che rifiuta i suoi raggi a una persona cattiva che vuole camminare alla sua luce? Forse solo se smettesse di essere una lampada. Osservate come un albero dà la sua ombra indiscriminatamente a tutti, buoni e cattivi, vecchi e giovani, dappertutto; ad animali, esseri umani e ogni creatura vivente, anche alla persona che cerca di abbatterlo. Questa è la prima qualità della compassione: il suo carattere indiscriminato. —Anthony de Mello (1931–1987)


  1. Vedi Matteo 22,37-39