Qualche tempo fa, mia madre ha fatto alcune ricerche sulla storia e sulle origini della nostra famiglia, che poi ha passato ai miei fratelli e a me. Ha unito alla ricerca un’immagine dello stemma araldico della nostra famiglia, che comprende il motto latino “Fidelissimus sempre” — “sempre fedelissimo”.
Mi è piaciuto. Mi chiedo da dove abbia avuto origine il motto e chi lo abbia ispirato. La Parola di Dio parla molto della fedeltà. Tra le tante cose, dice: «L’uomo fedele sarà colmato di benedizioni».[Proverbi 28,20.]
Sarebbe bello essere considerati “sempre fedeli” e naturalmente essere “colmato di benedizioni”, ma purtroppo, quando la situazione si fa difficile, quando arrivano le avversità, sorgono i dubbi o i risultati non si materializzano in fretta come vorremmo, è più facile essere instabili che fedeli. Non è poi tanto naturale essere persone sul cui amore o sulla cui lealtà si può davvero contare. Come osservò Re Salomone: «Molti uomini proclamano la propria bontà; ma chi può trovare un uomo fedele».[Proverbi 20,6.]
Per fortuna, anche se tutti noi a volte manchiamo di fedeltà, possiamo sempre contare su Dio. Il salmo 100, versetto 5, dice: «Il Signore è buono; la sua bontà dura in eterno, la sua fedeltà per ogni generazione»;[NR.] mentre Deuteronomio 32,4 dà una bella descrizione della costanza eterna di Dio: «Egli è la rocca, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio fedele e senza iniquità. Egli è giusto e retto».[NR.]
Anche se noi possiamo venir meno e perdere fede in Lui, negli altri o perfino in noi stessi, Egli non si arrende mai e rispetta sempre le promesse che ha fatto. «Poiché io conosco i pensieri che ho per voi – dice l’Eterno, – pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza».[Geremia 29,11.]
È davvero «sempre fedelissimo».