Mi sono sempre chiesto cosa intendesse Gesù quando disse: «Se avete fede quanto un granello di senape, direte a questo monte: “Spostati da qui a là”, ed esso si sposterà». 1 Non ho mai sentito di montagne che si siano mosse – e certamente non ne ho mai spostata una io – quindi perché ha scelto una simile analogia?
Con il passar del tempo, mi sono reso conto che anche se la mia fede non ha mai spostato letteralmente una montagna, anche solo un minimo di fede – delle dimensioni di un granello di senape – può effettivamente superare ostacoli enormi nelle nostre vite.
La difficoltà è che i risultati spesso non sono altrettanto ovvi del vedere una montagna che si posta e cade in mare. Lo scrittore cristiano Kent Crockett l’ha spiegato così: «La fede è la capacità di osservare le circostanze avverse del passato e vedere la mano di Dio all’opera». Quella capacità può essere difficile da misurare e per questo spesso ci chiediamo se la nostra fede sia reale.
Nel capitolo 11 di Ebrei, Paolo elenca i personaggi del Vecchio Testamento che vissero una vita intera nella fede, senza mai vedere il coronamento finale delle loro speranze: il regno di Dio sulla terra. Tuttavia la loro fede non andò sprecata: tra le altre cose nella loro vita, «queste persone conquistarono regni, praticarono la giustizia e ricevettero ciò che Dio aveva loro promesso. Chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco e scamparono alla morte mediante la spada. Trassero forza dalla loro debolezza». 2
Spero che gli articoli e le storie personali in questo numero di Contatto siano una benedizione per te, aiutandoti ad approfondire il tuo rapporto con Dio, l’Autore e Compitore della nostra fede. 3