Il mio amico Michele ha un suo detto favorito per le occasioni in cui Dio fa qualcosa di inspiegabile in risposta alla preghiera: non è strano, è Dio.
Da alcuni mesi, con Michele e altri colleghi, lavoriamo a un nuovo progetto importante. Una delle prime cose che Michele e un altro socio hanno fatto è stata tracciare l’intero progetto. Il piano sembrava ottimo sulla carta: semplice, diretto, sicuro. Ben presto, però, abbiamo scoperto che Dio aveva un piano e un programma un po’ diverso. Parte del suo piano sembra insegnarci a dipendere di più da Lui come nostro direttore generale assolutamente saggio.
Ogni socio contribuisce al progetto. Quando nessuno di noi ha idea di ciò che è necessario fare, dobbiamo trovare qualcun altro che lo sa. O, più precisamente, dobbiamo pregare che Dio ci mandi la persona giusta per rispondere al bisogno. Lo ha già fatto parecchie volte, operando in modi inaspettati per aiutarci a incontrare persone che nemmeno conoscevamo, ma che Lui sapeva essere perfette per aiutarci a superare l’ostacolo.
Questi momenti di «non è strano, è Dio» hanno dato un tono diverso al nostro progetto: più paziente, positivo, fiducioso e orientato alla preghiera. Quando arriviamo a un vicolo cieco, quando abbiamo fatto tutto il possibile ma c’è bisogno di qualcosa di più, quando tutto quel che possiamo fare è aspettare che Dio si metta al lavoro, siamo più portati all’entusiasmo che allo scoraggiamento, sapendo che Lui deve avere in mente qualcosa di meglio di quello che potremmo escogitare o cercare di fare noi.
Una sorpresa piacevole per me è stato il modo in cui questo nuovo atteggiamento ha influenzato altre aree della mia vita. Ora trovo più facile confidare in Dio quando sorgono dei problemi e questo mi aiuta a restare più calmo, a essere più ottimista e a pensare in maniera più chiara. Sto imparando che i piani di Dio sono molto migliori e più estesi dei miei. È un Direttore Generale assolutamente in gamba!