Sergio aveva subito una grave crisi finanziaria. Aveva preso in prestito una vasta somma in valuta straniera, ma un improvviso aumento dei tassi di cambio aveva reso il debito due volte più grande di tutto ciò che aveva.
Il maggior creditore di Sergio era suo suocero, una persona molto benestante. Un giorno egli disse a Sergio: «So che stai passando un momento difficile e voglio aiutarti. Non è necessario che continui i pagamenti mensili di quello che hai preso in prestito da me; anzi, ti condono completamente il debito».
Questo avrebbe dato a Sergio sufficiente respiro per rinegoziare il debito e tenere a galla la sua ditta, ma egli respinse l’offerta.
«Non posso accettare. È una questione di principio. Devo restituirti tutto quel che ti devo».
Il vecchio cercò di farlo ragionare.
«Quello che mi dai ogni mese non è nemmeno sufficiente a coprire gli interessi di quel che ti ho prestato. Si dà il caso che tu abbia sposato la mia unica figlia. Quando morirò – e non manca molto – tutto quel che ho sarà suo e tuo. Non è questione di principio, ma stupido orgoglio».
Ma Sergio si ostinò nella sua decisione. Continuò nel suo inutile tentativo di restituire il prestito al suocero. Ben presto fallì e perse la ditta e quasi tutto quel che aveva.
Naturalmente bisogna fare il possibile per pagare i debiti, ma Sergio era come molte persone, che rifiutano il perdono che Dio offre così generosamente e si ostinano nel tentativo di pagare tutto da soli. Con buone opere, sacrifici e abnegazione si sforzano di ripagare ciò che non è ripagabile, mentre potrebbero cominciare a scrivere una nuova storia della loro vita, accettando il pagamento di Gesù per i loro errori.
Gesù offre il perdono e la grazia a ogni uomo, donna e bambino. Tutto quel che dobbiamo fare è accettarlo.