Qualche tempo fa ho trovato una citazione attribuita a Confucio, che sembra adatta all’argomento di questo numero, cioè il fare investimenti nelle persone e l’importanza di imparare: «Se fai piani per un anno, pianta riso. Se li fai per dieci anni, pianta alberi. Se li fai per cento anni, educa le persone».
Dopo qualche ricerca, ho scoperto che Internet si sbagliava e che invece la citazione andava attribuita a un altro filosofo cinese di nome Guan Zhong.
Anche la traduzione esatta è leggermente diversa, ma il senso generale è lo stesso e io preferisco la versione più concisa che ho dato sopra.
Negli ultimi diciotto mesi circa, il nostro mondo è vissuto in mezzo a una pandemia su una scala senza precedenti negli ultimi cento anni. Milioni di persone hanno perso la vita e molte di più hanno perso i loro mezzi di sostentamento o hanno subito sconvolgimenti enormi. Anche per noi che siamo stati abbastanza fortunati da sfuggire a grandi perturbazioni ci sono stati molti momenti e molte opportunità di esaminare la nostra vita e forse spostare la nostra attenzione sulle cose che contano sul serio.
Nel caso dei genitori è stato anche un tempo per stabilire un contatto più intimo con l’educazione e l’istruzione dei propri figli, perché in molti paesi le scuole sono state chiuse una, due o più volte. Io ho dovuto ripassare argomenti che vanno da divisioni complicate, alle temperature sui vari corpi del sistema solare, alla nascita di un figlio illegittimo di Cesare e Cleopatra. Come accenna la citazione che abbiamo letto, tutto questo ha rivelato l’importanza dell’apprendimento come un processo che dura una vita e che può continuare a offrire ottimi rendimenti ancora molto tempo dopo che gli anni di scuola sono passati.
Pur pensando che la citazione di Guan Zhong contenga molta verità, ritengo anche che non sia sufficiente. C’è un investimento migliore che è possibile fare nella vita delle persone di ogni età. È quello che possiamo fare nei loro cuori e nelle loro anime, ascoltandole, confortandole e soprattutto facendo conoscere loro Gesù, l’unico che può perdonare il loro passato, trasformare il loro presente, illuminare il loro futuro e garantire un avvenire di gioia, appagamento e pace eterna.