È passato quasi mezzo secolo da quando il 20 luglio 1969 Neil Armstrong dichiarò: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità». Fu un’occasione importantissima — la prima volta che un membro della razza umana metteva piede sulla superficie della luna.
La tecnologia portò l’equipaggio di Apollo 11 dove nessuno era andato prima. Stentiamo a immaginare i pensieri e le emozioni degli astronauti e delle loro famiglie, ma c’è un avvenimento poco noto che ebbe luogo quando l’equipaggio atterrò, qualcosa che ci dà una visione sorprendente.
L’astronauta Buzz Aldrin era giunto preparato. Prima che qualcuno mettesse il piede fuori, lesse silenziosamente una selezione delle parole di Gesù dal Vangelo di Giovanni. Poi prese un calice in miniatura e una piccola porzione di pane e di vino. Ecco che cosa disse Aldrin alla rivista Guidepost nel 1970:
«Versai il vino nel calice che la nostra chiesa mi aveva dato. Nella gravità lunare, un sesto di quella terrestre, il vino si incurvò con grazia e lentezza lungo il lato interno del calice. Era interessante pensare che il primo liquido versato sulla luna e il primo cibo mangiato fossero gli elementi della comunione.[http://www.ericmetaxas.com/writing/essays/buzz-aldrin-guideposts-article-full-text/.] A causa delle politiche della NASA, questa cerimonia non fu resa nota al momento, ma da allora è stata ben documentata.[Vedi http://www.websterpresby.org/wnLunar.asp.]
Aldrin non fu il solo astronauta a esprimere la sua meraviglia e la sua gratitudine a Dio. Circa un anno prima, Frank Borman era in una delle prime missioni umane a volare intorno alla luna. Guardando giù sul nostro pianeta da una distanza di oltre 400.000 chilometri, mandò via radio un messaggio che citava le parole iniziali della Genesi: «Nel principio, Dio creò i cieli e la terra».
In seguito spiegò: «Avevo una grandissima sensazione che doveva esserci una potenza più grande di chiunque noi, che c’era un Dio, che c’era davvero stato un principio».
Quando questi uomini fecero i primi drammatici passi in un viaggio di scoperta, Dio era là. Quando facciamo i nostri primi passi in questo nuovo anno, voglia il cielo che scopriamo anche noi la presenza di Dio e che lo riconosciamo nella nostra vita.
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Un astronauta non può esser sospeso nello spazio e non avere Dio nella mente e nel cuore. —Yuri Gagarin (1934–1968), cosmonauta sovietico e primo uomo a viaggiare nello spazio