Era una chiamata su Zoom con una collega. Il suo lavoro era un disastro; non riusciva a tenere il passo e ciò aveva un impatto su clienti e reparto. «Dimmi cosa c’è che non va», le ho detto. Mi ha spiegato che cercava di fare del suo meglio, ma non aveva idea di come restare a galla. I suoi figli facevano sport impegnativi, lei insisteva per avere una casa immacolata e c’era tutta una lista di cose di cui doveva prendersi cura. Era molto e mi sono sentita triste per lei.
Le ho detto: «Devi scegliere un ritmo sostenibile. Nessuno può fare tutto quello che tu stai cercando fare». Ha risposto che non aveva idea di come riuscirci; non vedeva una speranza.
È una storia che vedo spesso intorno a me, con persone che cercano di curare una vita perfetta mentre la loro anima rimane schiacciata da quel peso. Anche se ci sono molte cose pratiche che è possibile fare per semplificare la vita e facilitare le cose, la vera sostenibilità nasce dalla volontà di lasciar perdere l’idea di una «vita prefetta».
Non credo che Dio volesse che fossimo continuamente stressati. Gesù ha detto che darà riposo a chi è affaticato e oppresso. Possiamo imparare da Lui, perché il suo giogo è dolce e il suo carico leggero (Matteo 11:28-30). È un’immagine molto diversa da quella che descriverebbe il ritmo frenetico promosso dalla nostra cultura.
«Non vi chiedo di fare tutto questo!» — direbbe probabilmente Gesù. «Vi chiedo solo di essere fedeli oggi e di fidarvi di Me per il domani. Venite a imparare i ritmi non forzati della grazia».
Il ritmo che Gesù ci chiede di tenere permette alla nostra anima di rinnovarsi e gli consente di condurci su pascoli verdeggianti. Se ti muovi a un ritmo tale che ti sembra di non avere tempo per camminare con Lui su un bel pascolo verde, probabilmente ti stai muovendo più in fretta del Pastore e forse è per questo che non hai trovato le acque calme che ti rinfrescano (Salmi 23:1-3).
Ultimamente Dio ha parlato al mio cuore. Mi piace spingere e provare la sensazione di aver completato tutto, ma sto perdendo fiato. Mi è diventato ovvio che non posso continuare a fare tutto.
Ho pregato di poter restare al passo con il Pastore e soffermarmi dove Lui mi guida, confidando in Lui per il viaggio.