Qualcuno ti ha mai chiesto «come stai?» non come un semplice saluto cordiale, ma con un interessamento sincero? Poi quella persona sta ad ascoltarti tranquil lamente, senza interromperti, senza sentire il bisogno di darti consigli o parlarti di sue esperienze simili. E questo ti dà una sensazione meravigliosa di essere sinceramente amato.
A fare da contrasto c’è una vecchia storiella su una conversazione sentita a un party. Un tale dice all’altro: «Ma basta parlare di me, raccontami un po’ di te. Cosa ne pensi tu di me?» Il costante bisogno di approvazione pubblicizzandosi da soli solitamente rivela insicurezza interiore. Ma nascondersi dietro una facciata funziona veramente?
Degli esempi qui sopra, il primo ci ricorda persone che possono interessarsi al mondo intorno a loro senza usare se stesse come punto di riferimento. Probabilmente sono in pace con se stesse. Come riescono a trovare una pace simile? Una volta che cominciamo a renderci conto di quanto siamo amati da Cristo, di come Lui ci accetta nonostante tutte le nostre fragilità e mancanze, allora il nostro bisogno dell’approvazione degli altri comincia a svanire.
Quello è solo l’inizio. Quando impariamo a conoscere meglio il nostro posto nella famiglia di Dio come eredi delle sue molte promesse, cominciamo anche a vedere la missione che Lui ci ha affidato: essere ambasciatori del suo amore.
L’articolo di Maria Fontaine che inizia a pagina 4 esplora tutto ciò che ci è riservato quando comprendiamo meglio la nostra identità in Cristo. È nostra speranza che il numero di questo mese sia una benedizione per te mentre impari a conoscere «quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria» (Colossesi 1:27) e approfondisci la conoscenza del suo amore per te e di chi tu sei in Lui.