Una volta Henry Ford disse: «Sia che pensi di potere, o che pensi di non potere, hai perfettamente ragione». Questo rispecchia una verità che troviamo nei Proverbi: «Come pensa nel suo cuore, così egli è» (Proverbi 23:7). In altre parole, un pensiero profondamente radicato diventa parte di quel che sei.

Ho pensato un po’ a quanto potere hanno i nostri pensieri. Ho identificato e cercato di estirpare alcuni dei processi mentali che sono inutili e contrari a ciò che secondo la Parola di Dio so essere vero. Mi sono reso conto che la mia felicità e la mia capacità di servire Dio e gli altri sono collegate direttamente a ciò che permetto di stabilirsi nel mio cuore e nella mia mente.

Una volta ho sentito una storia divertente che illustra come il nostro atteggiamento abbia impatto sulla nostra felicità. Una coppia aveva due gemelli, molto diversi l’uno dall’altro. Uno era molto ottimista su tutto e pieno di gioia ed entusiasmo; l’altro invece, indipendentemente dalle circostanze, era sempre infelice e pessimista. I genitori li portarono da un terapista che li consigliò di rendere la vita del pessimista il più facile e piacevole possibile, per compensare il pessimismo, e di creare difficoltà e crisi per l’ottimista, per moderare il suo ottimismo.

Alcuni giorni dopo arrivò il compleanno dei ragazzi. I genitori riempirono una stanza di bei regali per il figlio pessimista. Quando lo portarono a vedere tutti i regali, lui li esaminò uno per uno, per poi dire che quello non era il suo colore preferito, quello era troppo semplice, l’altro troppo complicato, l’altro si sarebbe rotto facilmente e così via.

I genitori ne rimasero delusi, ma decisero di proseguire con il piano e portarono l’altro figlio in un’altra stanza, tutta vuota tranne che per un mucchio di sterco di cavallo. Quando il bambino lo vide, cominciò a saltare di gioia, battendo le mani. I genitori ne furono stupiti e gli chiesero: «Perché sei contento di una stanza piena di letame?» E lui rispose: «Be’, con tutto questo letame, sono piuttosto sicuro che c’è un pony che mi aspetta dietro l’angolo!»

Dubito che la storia sia vera, ma senz’altro illustra come il nostro atteggiamento sia più influenzato dai nostri schemi mentali che dalle circostanze.

Sto imparando che, anche se non sarò sempre in grado di cambiare le circostanze, posso fare in modo che i miei pensieri siano diretti su cose positive, edificanti e in linea con la Parola di Dio (Filippesi 4:8). Allora potrò avere un’influenza positiva e non permettere a pessimismo, risentimento o scoraggiamento di offuscare la mia mente.