Nel libro di Ann Kiemel I’m Out to Change My World (Sono impegnata a cambiare il mio mondo), c’è una parte in cui l’autrice spiega a sua madre le continue difficoltà che sta incontrando nella vita. La riposta della madre è qualcosa del genere:
«Non sai che la vita è fatta di giorni normali
Quando non c’è nessuno a darti una pacca sulla spalla?
Quando non c’è nessuno a complimentarsi con te?
Quando non c’è nessuno a onorarti?
Quando non c’è nessuno a vedere come sei nobile e coraggiosa?
Quasi tutta la vita è fatta di giorni normali
ed è proprio come vivi i tuoi giorni normali
che stabilisce se avrai grandi momenti o no».
Giorni normali. Tutti ne abbiamo avuto la nostra parte. Tra lavoro, scadenze, cose da fare, appuntamenti, telefonate, prendersi cura della famiglia, cucinare, pulire e fare il bucato (che è probabilmente all’ultimo posto nella lista), alla fine della giornata ci ritroviamo esauste e frustrate, con la sensazione di non aver fatto nulla d’importante e di non esserci nemmeno avvicinate alla realizzazione dei nostri obiettivi.
È in questi momenti che ritorna in mente una citazione di Marian Wright Edelman: «Nel tentativo di pensare a come fare una grande differenza, non possiamo ignorare le piccole differenze quotidiane che possiamo fare e che, col tempo, ammontano a grandi differenze che spesso non possiamo prevedere».
Sembra che, se voglio approfittare al massimo dei miei giorni normali o cambiare qualcosa nella mia vita, devo cominciare con dei passi quotidiani in quella direzione. La maggior parte dei bambini non comincia a camminare o ad andare in bicicletta da un giorno all’altro; la medaglia d’oro che l’atleta alza orgogliosamente davanti alle telecamere è il risultato di molti giorni normali di continuo addestramento.
Sono i giorni normali a costruire il carattere. Sono i giorni normali fatti di scelte e azioni giuste a plasmare il nostro futuro. Cerchiamo di fare del nostro meglio per approfittare dei nostri giorni normali. Chissà. Forse i Grandi Momenti sono in attesa appena dietro l’angolo.