Johanna-Ruth Dobschiner era una giovane ebrea che sopravvisse all’occupazione tedesca dei Paesi Bassi durante la II Guerra Mondiale nascondendosi in soffitte e dietro pareti false nelle case dei membri della resistenza olandese. Fu durante le lunghe ore noiose, nascosta su di sopra nella casa di Bastian Johan Ader, il pastore di una piccola chiesa e leader di una cellula clandestina, che Johanna-Ruth prese una Bibbia dallo scaffale e iniziò a leggerla da cima a fondo.
Nell’Antico Testamento lesse le storie che aveva spesso ascoltato nella sua casa di ebrei ortodossi, ma poi, con sua grande sorpresa, la Bibbia aveva una seconda parte, il Nuovo Testamento. Iniziando dai Vangeli, lesse la storia sorprendente dell’uomo chiamato Gesù. Mentre leggeva, immaginava di essere tra i discepoli che lo seguivano in giro per la Palestina. Era sicura che fosse il Messia e non riusciva a capire perché nessuno le avesse mai parlato di Lui.
Quando lesse della sua crocifissione, morte e sepoltura, ne rimase tanto addolorata che chiuse la Bibbia e osservò il lutto per sette giorni, secondo le usanze ebraiche. Fu qualche tempo dopo, quando decise di continuare a leggere dal punto in cui aveva smesso, che scoprì con eccitazione che Gesù era risorto dai morti! Era il Messia, dopotutto. Dopo aver letto le storie dei primi cristiani nel libro degli Atti, capì che Cristo, mediante lo Spirito Santo, continua a vivere dentro di noi, così dedicò il suo cuore e la sua vita a Gesù.
Quest’anno, il numero pasquale di Contatto esplora il significato della risurrezione. Nell’articolo “Venni, toccai, credetti”, Curtis Peter van Gorder illustra la trasformazione di “Tommaso, l’incredulo” in “Tommaso, l’apostolo” dopo aver toccato Cristo risorto. Ti piacerà sicuramente l’articolo di Peter Amsterdam, che esamina nei particolari Cristo come Figlio di Dio e come tanto atteso Messia.
Questa Pasqua, condividiamo la gioia di Johanna-Ruth nello scoprire Cristo risorto e aiutiamo anche altre persone a conoscerlo.