Nel corso degli anni che ho dedicato al serviziocristiano, ho avuto il beneficio di ricevere ottime istruzioni su come mantenere una vita di preghiera attiva — anche se purtroppo non le ho seguite costantemente. Quando ero un giovane cristiano, il libro di Virginia Brandt Berg, Rivi che non inaridiscono mai,1 1 ha avuto un effetto profondo sul mio modo di vedere la preghiera. Anche se sentivo di non avere molti talenti in molti aspetti della mia vita, ho capito che potevo pregare. È una forma di servizio cristiano che è aperto a tutti, senza bisogno di una preparazione specializzata. Due citazioni che ho letto e che hanno profondamente ispirato la mia vita di preghiera sono: «Una vita di preghiera non è mai una vita sprecata» e «La preghiera è l’inizio di ogni miracolo».
Così ho preso l’abitudine di fare un elenco delle persone o delle situazioni che avevano bisogno di preghiera. Ogni giorno, come prima cosa al mattino pregavo seguendo quell’elenco. Ben presto, comunque, con il continuo allungarsi dell’elenco, ho scoperto che pregare era più faticoso di quanto avessi previsto. Dopo un po’ ho cominciato a rallentare un po’ e alla fine ho smesso di seguire l’elenco e di dare priorità alla preghiera. Continuavo a pregare, ma non con la stessa diligenza e concentrazione di prima.
Poi con mia moglie ho visto il film, Le armi del cuore,2 che parla di come una signora anziana aiuta una donna più giovane a scoprire la forza e la bellezza di una vita di preghiera attiva. Siamo rimasti molto commossi dal messaggio che la preghiera è una cosa a cui bisogna dedicarsi diligentemente. Ci siamo detti che potevamo farlo anche noi. Personalmente, mi ha colpito l’idea che dovevo rimettermi a pregare tenendo in mano un elenco, come facevo una volta, e come faceva l’anziana signora del film.
A quell’epoca ho letto Il creatore di cerchi (The Circle Maker), di Mark Batterson, che racconta la storia di Honi, un veggente vissuto in Israele un centinaio d’anni prima della nascita di Cristo, che si era impegnato a pregare perché Dio facesse smettere una siccità che aveva colpito il paese in maniera devastante. Uscì dalle porte della città, tracciò un cerchio per terra con la punta del bastone, ci si sedette in mezzo e pretese da Dio che mandasse la pioggia. Audacemente dichiarò che non si sarebbe spostato finché Dio non l’avesse fatto. La storia ha maggiori dettagli, ma la conclusione è che alla fine si mise a piovere e la siccità terminò.
Le armi del cuore mi ha riportato a usare una lista di preghiere e a pregare con diligenza. Il creatore di cerchi mi ha ispirato a essere più deciso e fiducioso nelle mie preghiere. Come diceva sempre Virginia Brandt Berg: «Dio è ancora sul trono e la preghiera cambia le cose».