Ho sempre avuto una mente attiva e una lingua svelta. Quando ero più giovane, lo usavo come un meccanismo di autodifesa per deviare l’attenzione dai miei difetti o dai miei errori. Sono diventato il “tipo divertente” nel mio gruppo di amici e questo si è evoluto rapidamente nell’essere quello che criticava l’umorismo, le presentazioni o le idee degli altri. Pensavo che fosse divertente, perché «stavo solo scherzando», o perché mi sentivo giustificato nel farlo perché qualche situazione mi aveva fatto arrabbiare; tuttavia, a ripensarci, sono sicuro che facesse più danni di quanto mi rendessi conto.

L’atro giorno stavo parlando con un amico, quando l’argomento è passato al potere che le parole hanno e, più specificamente, a come quello che uno dice casualmente può restare nella mente di un’altra persona per molto, molto tempo. Improvvisamente, ho avuto un flashback dopo l’altro: osservazioni sgarbate fatte nei miei confronti nel corso degli anni e che influenzano ancora negativamente il modo in cui vedo me stesso e rendono alcune parti della mia vita difficili da affrontare o mi fanno perdere fiducia in me stesso.  Per lo più erano state dette casualmente o da qualcuno che probabilmente non si ricorda neanche di quello che ha detto – ma io me le ricordo, e mi fa ancora male.

Poi mi sono reso conto di nuovo che le parole sono veramente cose reali; hanno un potere. Che siano dette «per scherzo» o in modo maligno o arrabbiato, la Bibbia ci ammonisce che «la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta!» (Giacomo 3:5-6). Mi vergogno di ammettere che molte volte avrei potuto incoraggiare un’altra persona, ma invece ho scelto di demolirla a causa del mio orgoglio o del mio sarcasmo. So che le mie parole, per quanto possano essere sembrate innocue a me, forse l’hanno ferita profondamente – e vorrei potermele riprendere.

Così, adesso mi sforzo di sottomettere ogni mio pensiero – e non solo i miei pensieri, ma anche le mie parole (2 Corinzi 10:5). Voglio farmi conoscere come un uomo gentile, premuroso e attento, che fa star meglio le persone. Voglio dire parole di vita e di amore. Il mio fuoco potrebbe ancora bruciare fuori controllo ogni tanto, ma con Gesù e l’acqua della sua Parola al mio fianco ogni giorno, potrò dare calore agli altri, invece di bruciarli (Efesini 5:26).