Recentemente ho fatto una ricerca su quante volte appare la parola “bella” nella Bibbia.
Ho scoperto che il Vecchio Testamento è pieno di donne belle. Sara era bella.[Vedi Genesi 12,11.] Rebecca era molto bella.[Vedi Genesi 24,16.] Rachele era «avvenente e di bell’aspetto».[Vedi Genesi 29,17.] Le figlie di Giobbe erano più belle di tutte le altre donne nel paese.[4 Vedi Giobbe 42,15.] E la lista continua. Penso che però la mia favorita sia Abigail. Era bella e intelligente.[Vedi 1 Samuele 25,3.] Una donna può forse desiderare che si dica di lei qualcosa di meglio?
Sono arrivata alla conclusione che nell’antica cultura biblica, dove le qualità spirituali erano più importanti di quanto lo siano oggi, ciò che era buono, sano e pio era anche considerato bello. Così una donna pia era considerata bella sia da Dio che dagli uomini. La bellezza non stava tanto nell’apparenza esteriore, nelle proporzioni, nelle dimensioni e nelle forme.
Quello che però ha veramente attirato la mia attenzione sull’argomento è stata una breve storia nel Vangelo di Marco.[Le citazioni bibliche in questo articolo sono prese tutte dalla versione Nuova Riveduta.]
Marco 14,3: «Gesù era a Betania, in casa di Simone il lebbroso; mentre Egli era a tavola entrò una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d’olio profumato, di nardo puro, di gran valore; rotto l’alabastro, gli versò l’olio sul capo».
Avevo già letto questa storia, ma non avevo mai notato che la donna avesse rotto il vaso. Dato che il profumo era costosissimo, probabilmente anche il vasetto di alabastro in cui era contenuto aveva un gran valore. Tuttavia lo ruppe, forse perché voleva dimostrare che Gesù valeva più di qualsiasi altra cosa per lei. Gli avrebbe dato tutto, il meglio che aveva, la cosa più preziosa e costosa che aveva, senza tirarsi indietro.
Marco 14,4: «Alcuni, indignatisi, dicevano tra di loro: Perché si è fatto questo spreco d’olio?»
È molto facile giudicare le cose in maniera superficiale. A volte è difficile discernere l’ampiezza dei motivi di qualcuno, specialmente quando si comporta in modo fuori dal comune.
Marco 14,5: «Lo si poteva vendere per più [dell’equivalente del salario di un anno] e darlo ai poveri». Ed erano irritati con lei.
Marco 14,6: «Ma Gesù disse: Lasciatela stare! Perché le date noia? Ha fatto un’azione buona verso di me».
Un’azione buona, un bel gesto, qualcosa di bello che per definizione “dà il massimo piacere ai sensi o alla mente e suggerisce che l’oggetto del compiacimento si avvicina alla concezione che una persona ha di un ideale”. Gesù vide nel suo cuore, al di là di quel che poteva essere il gesto corretto, ragionevole, abituale o prevedibile della sua fede e della sua convinzione religiosa, e dichiarò che secondo Lui le azioni di lei erano ideali. E qui vediamo anche la determinazione di Gesù nel prendere le difese di una persona incompresa e giudicata aspramente e ingiustamente.
Marco 14,7: «Poiché i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene; ma me non mi avete per sempre».
Il mondo è pieno di povertà e di cause bisognose, ma le opportunità di dimostrare amore alle persone che ci stanno più a cuore sono limitate.
Marco 14,8: «Lei ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l’unzione del mio corpo per la sepoltura».
Il poco che lei poteva fare aveva un grande significato per la persona che amava e in cui credeva.
Marco 14,9: «In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei».
Questa donna credeva in Gesù e decise di comportarsi come la sua fede le chiedeva. Usò quello che aveva, fece quello che poteva, con originalità e creatività, senza paura di dimostrarlo. Ciò significa essere sinceri e autentici fino in fondo. Il suo gesto la rese famosa e diede una bella immagine di ciò che Dio considera buono e bello.
Ci sono tantissimi modi di servire Dio e manifestargli il nostro amore e la nostra adorazione. Quando seguiamo l’ispirazione del nostro cuore e siamo sinceri con noi stessi, le nostre azioni, proprio come il gesto di questa donna, ispireranno altri a seguirci nelle ulteriori bellezze di Dio e del suo Spirito.
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Verità, bontà e bellezza sono tutti aspetti diversi della stessa Totalità. —Ralph Waldo Emerson (1803–1882)
Una delle regole principali della religione è di non perdere alcuna occasione di servire Dio. Dato che poi Egli è invisibile ai nostri occhi, dobbiamo servirlo nel nostro prossimo; e questa azione Egli la riceve come se fosse fatta a Lui, presente materialmente davanti a noi. —John Wesley (1703–1791)
Se comprendiamo che il nostro primo ed unico dovere consiste nell’amare Dio prima di ogni altra cosa e per amor suo amare tutti, anche i nostri nemici, allora possiamo godere di pace spirituale in tutte le circostanze. —A. W. Tozer (1897–1963)