Recentemente mi sono imbattuto in un interessante versetto biblico che tratta proprio del tema principale di questo numero: la bontà. L’avevo già letto, ma questa volta mi ha colpito di più.
Nella sua lettera ai Romani, Paolo dice: «Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire».[Romani 5,7 NR.] Altre traduzioni hanno «un uomo onesto» invece di «un giusto».
Questo mi ha fatto pensare. Qual è la differenza tra una persona giusta, o onesta, e una persona buona? Il teologo John Gill suggerisce che Paolo intendesse che la prima è una persona virtuosa esteriormente, che rispetta le regole religiose alla lettera, mentre una persona buona si spinge oltre il dovere.
Penso che il segreto sia semplicemente che la bontà è onestà unita a un sincero interesse negli altri. Senza la motivazione dataci dell’amore di Dio, non possiamo essere buoni; con il suo amore, invece, non ci limiteremo a fare la cosa giusta, ma faremo qualcosa di più e la differenza sarà più duratura.
Naturalmente, Gesù è l’unico che sia completamente buono, ma Lui si aspetta che cerchiamo di imitarlo nella nostra vita e nelle nostre azioni. Ha detto: «L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae il bene».[Luca 6,45.]
Se ci riempiamo della sua bontà e del suo amore, saremo in grado di passarli anche agli altri, di fare del bene a tutti, ogni volta che ne abbiamo la possibilità.[Vedi Galati 6,10.]