La Bibbia ci dice che “Dio è uno spirito” e che “Dio è amore” (Giovanni 4,24 e 1 Giovanni 4,8). È il grande Creatore che ha creato te e me, questo bellissimo mondo e l’intero universo. Poi, per dimostrarci il suo amore e aiutarci a capirlo meglio, ha mandato sulla terra suo figlio, Gesù Cristo, in forma umana.

Anche se era predestinato a essere il Re dei re, Gesù non nacque in un palazzo, ma sul pavimento sporco di una stalla, dove fu messo a dormire in una mangiatoia (Luca 2,7). Il suo arrivo non fu accolto dal riconoscimento ufficiale dei ricchi e dei potenti dei suoi tempi; invece gli fecero visita solo alcuni poveri pastori che avevano sentito la notizia da una compagnia d’angeli. «Oggi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Luca 2,8-14).

Quando Gesù cominciò la sua opera all’età di trenta anni, non si limitò a predicare il suo messaggio, ma lo visse in mezzo alla gente comune, come uno di loro. Venne incontro ai loro bisogni spirituali, ma dedicò anche molto tempo a prendersi cura dei loro bisogni fisici, guarendoli quando erano ammalati e nutrendoli quando avevano fame. Amò senza parzialità, anche a costo della sua reputazione. Fu amico di beoni, prostitute e peccatori, degli emarginati e degli oppressi, e dimostrò che nessuno era fuori dalla portata dell’amore e del perdono di Dio.

Per mezzo di Gesù, Dio condivise il suo amore con tutto il mondo, però ama anche ognuno di noi individualmente. Dio ti ama così tanto che ha dato la cosa più preziosa che aveva, il suo unico Figlio, affinché tu potessi avere la vita eterna (Giovanni 3,16).

Dio sente il nostro dolore. Capisce le nostre pene e simpatizza con noi per le nostre perdite. Desidera vivamente attirarci a Sé, consolarci, guarirci, confortarci, rassicurarci. Voleva così tanto aiutarci che mandò suo Figlio in forma umana a vivere in mezzo a noi, a sperimentare le nostre difficoltà, a essere le sue mani, a rivelare il suo cuore e a metterci in contatto diretto con il suo amore e la sua potenza. Dio non mandò Gesù a eliminare tutti i nostri problemi, ma ad attrezzarci affinché li potessimo superare e diventare persone migliori.

E per questo abbiamo motivo di sperare, questo Natale.

Gesù vuole avere un rapporto personale con te e diventare parte integrante della tua vita, qui adesso e per l’eternità, ma non può farlo se tu non vuoi. Rimane pazientemente davanti alla porta del tuo cuore – e magari è lì da anni – in attesa che tu lo senta bussare e gli apri la porta (Vedi Apocalisse 3,20).

Puoi farlo in questo stesso momento, facendo con sincerità questa preghiera:

Gesù, ti prego di perdonare tutti i miei peccati. Credo che sei morto per me. Ti apro la porta del mio cuore e t’invito a entrare nella mia vita. Riempimi del tuo amore e del tuo Spirito Santo, aiutami a conoscerti e guidami sulla via della verità. Amen.