Sono cresciuta in una famiglia cristiana e ho sentito la storia della Pasqua fin da piccola, ma solo l’anno scorso ho scoperto che cosa significa per me personalmente.

L’anno scorso, a Pasqua, i miei pensieri non erano proprio rivolti alla gloria della risurrezione di Gesù, o al trionfo del bene sul male, e nemmeno alla bellissima alba che stava spuntando fuori dalla mia finestra. Appena una settimana prima, la mia miglior amica mi aveva telefonato con la triste notizia che suo padre era deceduto improvvisamente durante la notte. La mia mente era ancora scossa dallo shock e dal dolore. Come poteva una vita svanire così inaspettatamente, senza nemmeno il tempo per un’ultima parola o un addio? Pensai ai nipotini che sarebbero cresciuti senza conoscere il nonno, alla mia amica che non avrebbe più avuto il papà a cui ricorrere per ricevere sostegno e consigli, alla vedova che non avrebbe più avuto la presenza affettuosa di suo marito.

Mentre leggevo uno studio biblico sulla Pasqua, che narrava in dettaglio le ultime ore della vita di Gesù, la sua crocifissione e la sua risurrezione, fui colpita dal pensiero che agli amici e discepoli di Gesù la sua morte doveva essere parsa la cosa peggiore che potesse accadere. Che speranza si poteva avere davanti a quella morte tragica e prematura?

Il mio sguardo colse un versetto del Nuovo Testamento: «Nella sua grande misericordia [Dio] ci ha rigenerati a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo».[1 Pietro 13.]Mentre riflettevo su quelle parole, mi resi conto che il miracolo della Pasqua non si esaurì duemila anni fa con la risurrezione di Gesù. È continuato, portando un messaggio di speranza viva, secolo dopo secolo fino a oggi.

Per quanto possa sembrare cupa la situazione oggi, sta sopraggiungendo un’alba luminosa. Quando Gesù si stava preparando a lasciare i suoi discepoli, fece loro una promessa: poiché Egli viveva, anche loro, e noi, avremmo vissuto.[Vedi Giovanni 14,19.]

La Pasqua non è intesa solamente come il giorno della rimembranza che ricorre una volta l’anno, ma come una speranza viva nel nostro cuore, tutti i giorni dell’anno. Come è sicuro che il sole sorge ogni mattino, così noi possiamo lasciarci alle spalle qualsiasi pena o dolore e poi risorgere con una fede e una consolazione rinnovate nell’amore eterno di Dio.