Sono una persona che tende a seguire l’ispirazione del momento e già da tempo provo fastidio per il modo in cui mi prefiggo degli obiettivi. Per questo stavo cercando un sistema efficace per venire a capo di tutti i punti che ho in agenda. Sembra facile scegliere le cose che preferisco fare o che mi sento ispirata ad affrontare per prime, ma purtroppo questa strategia spesso porta alla procrastinazione, specialmente perché quelle cose “preferite” spesso non sono le più importanti o quelle prioritarie. Dato che le cose importanti non spariscono da sole, mi ritrovo a dover fare tutto di corsa per riuscire a portarle a termine.

Decisamente qualcosa doveva cambiare e una mattina, durante le mie solite preghiere, ho pregato specificamente che Dio mi aiutasse a prendere controllo delle mie scarse capacità organizzative.

Qualche giorno dopo stavo dando un’occhiata in giro nel mercatino delle pulci, quando in un banchetto ho notato un libricino con un titolo strano: Non puoi mandare un’anitra alla scuola delle aquile. Era su una pila di libri di seconda mano impolverati, infilati in una scatola di cartone. L’ho raccolto e l’ho aperto a una citazione di Mark Twain: «Mangia una rana viva ogni mattina e non ti succederà niente di peggio per il resto della giornata».

Il titolo che l’accompagnava spiegava l’idea base di affrontare per primo il compito più ostico, paragonandolo al mangiare una rana, per passare poi alle cose più piacevoli. C’erano molti altri aneddoti sul come portare a termine un progetto, ma questa immagine mi è rimasta in mente e mi sono resa conto che poteva essere la risposta alla mia preghiera di trovare una strategia.

Dato che ho seri problemi alla schiena da quando avevo dieci anni, fare ginnastica e allungamenti ogni giorno era essenziale per affrontare la giornata, ma nel corso degli anni era diventato un compito spiacevole che a volte vedevo con fastidio. Togliermi di mezzo in fretta questa routine era decisamente la mia prima “rana” del giorno.

All’inizio identificare questa e altre “rane” mi è sembrato strano, ma questa semplice tattica ha migliorato le mie abitudini di lavoro e mi ha aiutato a tenere a bada la procrastinazione. Perfino nei giorni in cui non ho tempo di scrivermi un’agenda mi ricordo lo stesso di cercare una “rana” o due a cui dedicare la mia attenzione per prima.

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Il Principio delle Priorità stabilisce che a) devi sapere la differenza tra ciò che è urgente e ciò che è importante e b) devi saper fare prima ciò che è importante. —Steven Pressfield (n. 1943)