Sono sempre alla ricerca di oggetti carini e mentre camminavo sulla spiaggia ho notato una piccola gemma di vetro levigato. Quando è lucido e levigato, un normale pezzo di vetro sembra prezioso, quasi un oggetto da esibire in una collana, un acchiappasogni o cose del genere. Il mare tratta il legno allo stesso modo. Un pezzo di legno spiaggiato, liscio e sabbiato, può trasformarsi da ramo inutile a materiale per artisti o arredatori. Ogni pezzo di legno o di vetro levigato da sabbia e acqua è unico e alcune persone li collezionano o li vendono.

La natura è piena di esempi in cui circostanze avverse trasformano un oggetto di scarso valore e poca bellezza in qualcosa di prezioso ed eccezionale: la perla, il diamante, il legno massiccio degli alberi che crescono in alta montagna. Perfino lo sciroppo d’acero richiede inverni lunghi e freddi perché ci sia abbastanza linfa per produrlo. Ci sono anche tanti esempi di come le circostanze difficili creano persone straordinarie – anime comprensive e ricche di saggezza, speranza, gioia pazienza, spirito di sacrificio o altre qualità ammirevoli.

Ma il posto dove recarsi per far nascere queste qualità non è sempre bello, anzi, spesso non è esattamente dove si vorrebbe andare, dove si farebbe di tutto per arrivare.

Non ho mai sperimentato niente di molto traumatico nella mia vita. Ho ancora braccia e gambe, non hanno mai sparato a nessuno davanti ai miei occhi e nessuno mi è morto fra le braccia, ma ci sono stati dei momenti in cui Dio mi ha portato in quel posto di rottura con altri mezzi, come l’imbarazzo dovuto a grandi sbagli, cambiamenti che non mi piacevano, rapporti personali finiti, problemi di salute e altre cose che hanno tartassato la mia vita come le onde del mare maltrattano un pezzo di vetro.

La prima volta che ho trovato questi pezzi di vetro levigato sulla spiaggia mi sono entusiasmata. Mi sono venute tante idee su cosa fare con quei tesori. E per essere sicura di non restare senza bei vetri levigati, ho deciso di farmeli da sola. Trovare frammenti di vetro rotto non è mai stato difficile. Ne ho trovati di vari colori: marrone, verde chiaro, verde scuro, trasparenti, perfino uno azzurro. Ho messo questi futuri tesori in una pozza d’acqua e sabbia in mezzo a degli scogli sui cui battevano costantemente le onde, anticipandomi quello che avrei trovato entro alcune settimane.

Naturalmente, quando sono tornata lì alcune settimane dopo, quello che ho trovato non mi ha impressionato molto. Il vetro era ancora lì, ovviamente un po’ maltrattato, ma non era levigato, non era bello – non ancora.

La questione è che bisogna essere pazienti. Ci vuole tempo perché il vetro diventi liscio, perché i granelli di sabbia diventino perle e il pezzo di carbone un diamante, perché tu ed io sviluppiamo la dolcezza e la rottura per cui è conosciuto Cristo.

La prossima volta che ti senti travolgere da un’ondata (forse hai tentato di fare qualcosa ma hai fallito, forse una persona a cui volevi bene non sembra ricambiarti, forse un tuo desiderio non si realizza – qualunque cosa sia la tua «ondata») ricorda semplicemente l’effetto che avrà su di te.

Ti rende paziente. T’insegna a sopportare. Ti rende comprensiva. Ti mostra che solo Dio non ti deluderà mai. T’insegna una pace che non si basa sulle circostanze. Qualsiasi cosa t’insegni, penso che sarai felice e serena davanti ai risultati.

«Ma c’è di più: addirittura siamo orgogliosi delle nostre sofferenze, perché sappiamo che la sofferenza produce perseveranza, la perseveranza ci rende forti nella prova, e questa forza ci apre alla speranza». 1 E per quanto non mi piacciano le difficoltà, devo concordare con queste parole di Paolo. So che ogni onda che si è abbattuta su di me mi ha reso migliore.

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Ci sono grandi territori inesplorati dentro di noi. —George Eliot (1819–1880)

Ritornerai all’Eterno, il tuo Dio, e ubbidirai alla sua voce con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima. […] Il tuo Dio ti restituirà tutto ciò che hai perso; avrà compassione di te; ti raccoglierà di nuovo dai luoghi in cui eri disperso. —Deuteronomio 30,2-3

  1. Romani 5,3-4 TILC.