Trecentosettantotto gradini che scendono a spirale nelle profondità della miniera di sale di Wieliczka, nella Polonia meridionale. Li abbiamo percorsi chiedendoci che cosa avremmo trovato e pensando a come sarebbe facile perdersi in quel labirinto sotterraneo. Mi chiesi stupito come uno potesse passare così tanto tempo sottoterra e restare mentalmente sano.

Siamo passati in diverse stanze, dove ci hanno mostrato delle sculture di sale. Centinaia di anni fa, qualche minatore anonimo nelle profondità della terra vide la luce delle candele riflessa nel sale e si rese conto che sarebbe stato uno splendido materiale da scolpire. Forse sognava di essere un artista come Leonardo o Michelangelo. Forse passava l’ora di pranzo o il suo tempo libero a creare i suoi capolavori che non sarebbero mai stati esposti in un grande museo o in una cattedrale illuminata. Sarebbe servito solo a ispirare altri minatori come lui. Forse sperava di poter mostrare loro nelle profondità la via verso Dio. Poi anche altri cominciarono a fare sculture.

A centotrentacinque metri sotto la superficie, i minatori crearono una cappella. Sulle pareti raffigurarono la vita di Gesù, dalla natività alla risurrezione. Forse si rendevano conto di aver disperatamente bisogno della protezione e della cura di Dio quando entravano in quell’oscurità proibitiva.

Chi avrebbe mai pensato che la luce, brillando sul sale, l’avrebbe fatto luccicare come marmo? Chi poteva immaginare che degli uomini che facevano un simile lavoro manuale avessero il tempo e l’ispirazione  per creare dei capolavori? La nostra guida c’invitò a provare l’acustica del luogo, ritenuta fra le migliori del mondo, e ci disse che la gente porta ancora nelle miniere i bambini affetti da asma o allergie, perché possano beneficiare dei poteri guaritori della loro aria salmastra.

Dopo essere tornato in superficie, ho continuato a pensare alla miniera. Non sono uno scultore, né un artista o un compositore, ma per me è importante poter creare qualcosa mediante quello che scrivo. Qualsiasi cosa uno faccia può diventare una fonte d’ispirazione per gli altri.

La vita non è fatta soltanto di sole e cieli azzurri. Anche nei luoghi più bui, una piccola candela può aiutarci a trovare uno scopo. Il sudore e le lacrime non dureranno, ma la bellezza che creiamo negli spazi della nostra vita può sopravvivere e illuminare quella di qualcun altro.