Per quanto lo vogliamo, la vita non è sempre meravigliosa come vorremmo e a volte ci troviamo a dover sfidare un tumulto di esperienze che sono più difficili da sopportare. A volte, quando la nostra pazienza e la nostra fede sono messe alla prova, quando tutti i nostri tentativi di fare le cose giuste finiscono per restare incrostati dal fango dei problemi e delle difficoltà, potrebbe sembrare impossibile trovare soddisfazione in quello che stiamo facendo.

In queste condizioni è facile sentire che vivere una giornata è come attraversare un pantano. Ma possiamo trarre incoraggiamento e incentivo dal fatto che non siamo soli. La potenza e l’amore di Dio devono mostrarsi nei momenti peggiori come in quelli migliori. Devono funzionare in mezzo al fango, non solo nei palazzi.

Pensate all’apostolo Paolo. Ecco un uomo che molti cristiani vedono come esempio di una fede incrollabile di fronte a continue persecuzioni e difficoltà. Comunque, anche se solitamente rimaneva positivo in mezzo alle vicissitudini, deve aver avuto la sua parte di momenti di “fango”.

A Damasco, immediatamente dopo il suo incontro con Gesù e la sua successiva conversione, Paolo si era buttato nella vita di discepolo di Gesù. Vi si era dedicato completamente, solo per scoprire che il suo cambiamento aveva fatto infuriare i suoi precedenti colleghi giudei, al punto che avevano assoldato dei sicari per assassinarlo prima che potesse lasciare la città. Nemmeno quelli che ora considerava suoi fratelli in Cristo si fidavano di lui. Il modo in cui aveva perseguitato i cristiani in precedenza faceva venire loro molti dubbi sulla sincerità della sua conversione.

Abbandonato e spedito a Tarso, sua città natale,[Vedi Atti 9,22–31.] deve essere stato difficile per Paolo non sentirsi in qualche modo un fallito. Ma non si arrese, finché il Signore gli mandò Barnaba con la visione di diffondere il Vangelo in Asia Minore e successivamente in tutto l’impero romano.[Vedi Atti 11,25–26; 13,1–3.]

È vero che molti grandi uomini di fede ebbero i loro momenti di successo, come Giuseppe con il faraone, o Elia quando invocò il fuoco dal cielo, o Daniele nella fossa dei leoni, ma la maggior parte del tempo erano giù in mezzo al fango con tutti gli altri, perché era lì che la loro fede poteva manifestarsi chiaramente e rinforzarsi.

Un momento Giuseppe era in cima al mondo;[Vedi Genesi 37,9–11.] poco dopo veniva venduto come schiavo in un paese straniero.[Vedi Genesi 37,28.] Poi fece carriera fino a curare gli affari di uno dei personaggi più influenti in Egitto; ma durò poco, perché si trovò vittima della moglie vendicativa di quell’uomo, che lo fece rinchiudere in prigione per aver difeso le proprie convinzioni.[Vedi Genesi 39.]

Dovette sentirsi completamente a terra; ma utilizzò il poco che aveva per andare avanti, fino a interpretare i sogni di poveri disgraziati come lui, là nel “fango” della prigione. Passarono due anni prima che fosse rilasciato e catapultato nella posizione che Dio gli aveva preparato, come secondo in comando su tutto l’Egitto.[Vedi Genesi 40–41.]

Che dire poi di Mosè? Dio aveva permesso che fosse allevato alla corte del faraone, ma il giovane Mosè, forte e fiero com’era, non era ancora pronto a diventare lo strumento che Dio avrebbe usato per liberare il suo popolo.[Vedi Esodo 2,10–15.] Dio dovette metterlo giù nel fango di Madian, a faticare per quarant’anni di esilio nel deserto finché fu pronto per i piani che Dio avrebbe realizzato attraverso di lui.[Vedi Atti  7,29–30.]

E Gesù? Ha certamente avuto i suoi momenti nel “fango”! Disse perfino: “Le volpi hanno delle tane, e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha neppure dove posare il capo”.[Matteo 8,20.]

Se vi è mai capitato di pensare che le cose per voi erano andate così storte che Dio non avrebbe più potuto venire in vostro soccorso, ricordate semplicemente ciò che disse il re Davide. Aveva fatto cose orribili, tuttavia sapeva che l’amore divino non l’aveva mai abbandonato, anzi, lo aveva accompagnato in ogni situazione.

“Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza? Se salgo in cielo, Tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, Tu sei anche là. Se prendo le ali dell’alba e vado a dimorare all’estremità del mare, anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà. Se dico: ‘Certo le tenebre mi nasconderanno’, persino la notte diventerà luce intorno a me; le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, anzi la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce sono uguali per te”.[Salmi 139,7–12.]

Gesù opera nella vita di ognuno di noi in maniera personale, perché non esistono due persone o due vite esattamente uguali. Gli esempi che Dio ci dà di persone che riteneva grandi hanno tutti una cosa in comune: erano determinate a mantenersi fedeli anche nei momenti in cui non riuscivano a capire il piano divino per la loro vita. Qualsiasi cosa il presente e il futuro abbiano in serbo per voi, ricordate che Dio ha promesso che sarà sempre al vostro fianco, che siate in un palazzo o in mezzo al fango.

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La via della perseveranza

Tutte le prestazioni artistiche dell’uomo che noi osserviamo con meraviglia e ammirazione, sono esempi della forza irresistibile della perseveranza: grazie a essa la cava di pietre diventa una piramide e terre lontane sono unite da canali. Se si dovesse confrontare l’effetto di un singolo colpo di piccone, o del buco lasciato da un badile, con il progetto generale e il suo risultato finale, si sarebbe sopraffatti dal senso della loro sproporzione; tuttavia quelle operazioni insignificanti, continuate incessantemente, con il tempo superano le difficoltà più grandi; le montagne vengono spianate e gli oceani collegati dalla esile forza degli esseri umani.—Samuel Johnson (1709–1784)

Se desideri successo nella vita, prendi la perseveranza come tua migliore amica, l’esperienza come tua consigliera più saggia, la cautela come sorella maggiore e la speranza come angelo custode.—Joseph Addison (1672–1719)

Se pure il giorno non soddisferà
ogni tua speranza, abbi pazienza;
forse il sole di domani vedrà
giorni più felici in sua presenza.
Anonimo

Guardate come l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra con pazienza, finché abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione.—Giacomo 5,7

Con il suo grande libro illustrato della natura, Dio vi sta insegnando ad aspettare, a deporre il seme e ad attendere la maturazione lenta della messe sotto la pazienza del cielo. No vi dà cose perfette e pienamente formate in un solo momento. Depone il seme di cose che cresceranno e matureranno gradualmente, per dare frutto. Offre prima germogli, poi boccioli aperti, poi frutti completi.—Hugh Macmillan (ca.1850), adattato

Signore, quando ci chiami a vivere e lavorare per te,
dacci la saggezza di ricordare
che non è l’inizio di un’impresa,
ma la sua fedele continuazione,
che ha importanza ai tuoi occhi;
finché l’avremo completata come meglio sapremo fare,
mediante Gesù Cristo, nostro Signore,
che per noi depose la sua vita
per completare la tua opera.
Anonimo