Se me lo chiedeste, dovrei descrivere me stesso come una persona piuttosto accomodante. Non mi agito troppo facilmente e non mi turbo (troppo) facilmente quando le cose vanno storte. Appena ho letto l’articolo di David, a pagina 4 di questo numero, in cui si descrive come una vittima abituale della preoccupazione, mi sono visto come una persona che invece usualmente ignora e dimentica le sue apprensioni e mi sono congratulato mentalmente con me stesso. La mia risposta sarebbe: Sì, devo proprio essere libero dallo stress!
Poi invece ho fatto un test dello stress su Internet. Di solito non mi curo molto di questo tipo di test, ma questa volta me lo avevano raccomandato alcuni amici; quello che lo ospitava sembrava un sito medico serio, così ho pensato di provarci. Sembrava anche il momento giusto per farlo, visto che stavo lavorando proprio su questo numero di Contatto dedicato al sollievo dallo stress.
Mi ci sono buttato coraggiosamente, ammettendo di essere un po’ più sotto pressione del solito. Mi aspettavo già che questo si riflettesse nei risultati, ma dopo aver risposto a quella serie di domande, sono rimasto esterrefatto: anche tenendo conto di quei fattori, il mio punteggio era molto più alto di quel che pensavo. (La consapevolezza di me stesso potrebbe essere un altro punto in cui dovrei migliorare.) Il verdetto del sito: «Devi gestire urgentemente lo stress!»
Alla fine, è saltato fuori che era proprio il momento giusto per farlo – non solo per aiutare il mio lavoro su questo numero della rivista, ma anche perché, invece di limitarmi a passare buoni consigli e soluzioni agli altri, potevo farne buon uso io stesso.
Penso che un buon inizio sarebbe quello di comportarsi in maniera più consapevole come scrisse l’ecclesiastico inglese Joseph Hall:[1574–1656.] «Getterò tutte le mie preoccupazioni su Dio. Non possono di certo preoccupare Lui».