«Cari fratelli, vi esorto a dare i vostri corpi a Dio; che siano un sacrificio vivente, santo, che gli sarà gradito. Questo è il modo giusto di adorare Dio» (Romani 12:1)
Credo che Dio ci abbia dato la facoltà e il potere di fare cambiamenti e scelte nella vita, ma a volte mi sembra che sia facile distrarsi con ideologie di “auto-miglioramento”. Per esempio, progettare la nostra “vita ottimale” e fare piani quinquennali sono azioni positive, ma dobbiamo trovare il modo di riconciliarle con il «dare i nostri corpi in sacrificio vivente».
È un versetto biblico molto interessante, perché non parla solo di presentare a Dio i nostri pensieri o le nostre idee, ma anche i nostri corpi. Ciò significa che ciò che facciamo nella vita dovrebbe essere per la sua gloria. Alcune versioni bibliche lo chiamano il nostro «ragionevole servizio» a Dio; quindi, non qualcosa di sorprendente e spettacolare, ma semplicemente il modo giusto e normale di vivere il cristianesimo.
In questo contesto, seguire Gesù diventa una cosa reale. Non è solo un’ideologia, ma qualcosa a cui dedichi il tuo tempo, su cui ti concentri. «Sacrificio» non implica una vita triste o dura, priva di divertimenti, ambizioni o sogni. Non è così. Si può trovare una piena soddisfazione solo restando vicini a Dio e seguendo il suo piano.
Anche se tutti abbiamo speranze, sogni e aspettative per la vita, dobbiamo chiederci che cosa Dio voglia da noi. Che aspetto può prendere il «sacrificio vivente» nella nostra vita e nel nostro cammino con Lui?
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La nostra anima riceve la sua personalità da Dio. È fatta per essere riempita da Lui. Il pericolo per noi arriva quando la riempiamo delle nostre ambizioni insignificanti e delle nostre miopi idee di successo e non lasciamo spazio per il lavoro che va fatto dentro di noi. —William Kirk Kilpatrick
Di per sé, un sacrificio puro e semplice, senza interruzione, è spaventoso, innaturale e morto; ma il sacrificio di se stessi, illuminato dall’amore, è caldo e vivo; è la morte di Cristo, è la vita di Dio, è la benedizione, è l’unico modo giusto in cui un uomo può vivere. —Frederick W. Robertson (1816–1853)
La fede cristiana va vissuta momento per momento. Non è un’indicazione ampia, generica; è un lungo percorso con una Persona reale. Tutti i dettagli contano: pensieri passeggeri, piccoli sacrifici, alcune parole incoraggianti, piccoli gesti di bontà, brevi vittorie su peccati assillanti. —Joni Eareckson Tada (n. 1949)