Un giorno, quando avevo nove anni, sono andata a nuotare con il mio fratello maggiore. Non sapevo ancora nuotare bene e riuscivo appena a muovermi stile cagnolino e galleggiare sul dorso. Mio fratello era un ottimo nuotatore e i miei genitori l’avevano mandato con me apposta per tenermi d’occhio. Quella mattina avevo litigato con lui per qualche motivo che non riesco nemmeno a ricordare, così mi dava fastidio che i miei avessero insistito che venisse con me. Ero decisa a fare le cose a modo mio e ho insistito per fare alcune vasche da sola.
Sono partita dalla parte bassa della piscina e ho galleggiato un po’ sulla schiena, finché improvvisamente mi è venuto in mente che forse mi stavo avvicinando troppo al bordo e ho avuto paura di sbattere la testa contro la parete. Pensando di essere distante solo pochi centimetri, mi sono girata a faccia in giù. Ero arrivata ad appena tre quarti della piscina, ma non toccavo più. Mi sono lasciata prendere dal panico e ho cominciato a dibattermi all’impazzata, riuscendo soltanto a farmi entrare più acqua in bocca e nel naso. Mezzo soffocata e lottando con tutte le mie forze, ho sentito due braccia afferrarmi attorno alla vita, alzarmi fuori dall’acqua e trasportarmi fino al bordo della piscina.
«Stai bene?» mi ha chiesto mio fratello. Ho mormorato qualcosa mentre sputacchiavo acqua clorata, piena d’imbarazzo e aspettandomi di sentire dei rimproveri. Invece lui ha aspettato in silenzio che mi calmassi, poi mi ha riportato a casa.
Ripensandoci, mio fratello ed io non eravamo particolarmente vicini. Litigavamo per le cose più insignificanti, come chi aveva preso una fetta di pane più spessa per colazione. Tuttavia, il giorno che venne in mio aiuto in piscina ha dimostrato la forza del nostro legame di fratelli. Nonostante tutte le nostre divergenze, nel momento in cui ne avevo più bisogno lui è stato al mio fianco.
L’amore di mio fratello mi è servito anche da esempio di come Gesù, il mio fratello maggiore spirituale, è il mio aiuto sempre presente nei momenti difficili. Anche quando mi allontano da Lui per orgoglio e testardaggine, quando discuto per il modo in cui interviene nella mia vita, non lascia che le mie arroganti pretese di indipendenza gli impediscano di avvolgermi fra le sue braccia nei momenti di pericolo e di stress.
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Anche se i nostri sentimenti vanno e vengono, l’amore che Dio ha per noi non si smuove. —C.S. Lewis (1898–1963)