«C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge». —Luca 2,8 CEI
Quando ero bambina, uno dei miei quadri preferiti raffigurava Gesù, il Buon Pastore, che portava un agnello sulle spalle.
Forse, se siete come me, vi aspettate che i pastori che quella notte vegliavano sul loro gregge sulle colline fossero dei rispettabili membri della società, considerati testimoni onesti, retti, affidabili, credibili e degni di fiducia. Altrimenti, perché mai gli angeli avrebbero affidato loro un messaggio tanto importante come la dichiarazione della nascita del Figlio di Dio?
I fatti sembrano essere alquanto diversi. Secondo alcuni storici, nella Palestina del primo secolo i pastori erano considerati persone di infimo rango. Il termine che i Farisei usavano per indicarli è tradotto in altre parti della Bibbia con «peccatori». Era un termine dispregiativo che significava spregevole e impuro. Passavano la vita a contatto con gli animali, spesso dormendo all’aperto in mezzo allo sterco animale e a possibili malattie. Sembra che non fossero nemmeno ritenuti degni di offrire sacrifici a Dio.
Visto dalla limitata prospettiva umana, Dio mandava un gruppo di emarginati sporchi e puzzolenti a festeggiare l’arrivo di suo Figlio e a diffondere la buona notizia della salvezza a tutti quelli che avrebbero ascoltato. Secondo i parametri odierni, sarebbe come se un coro di angeli apparisse a un gruppo di barboni intenti a frugare nei cassonetti. Tuttavia Dio guarda il cuore della gente. Non gli importa l’occupazione di una persona o il modo in cui è vestita.
La Bibbia dice che i pastori andarono in fretta a vedere il bambino, quindi non ebbero tempo di lavarsi o mettersi i vestiti buoni, che probabilmente non avevano nemmeno. Corsero così com’erano, direttamente alla presenza del loro Salvatore.[Vedi Luca 2,15-16.] Possiamo immaginarli raccontare eccitati la loro esperienza a Maria e Giuseppe ed essere accolti da loro con amore.
Perché mai Dio doveva scegliere dei pastori? Perché avrebbe offerto questo preziosissimo privilegio a persone così indegne agli occhi dell’uomo? Forse perché sapeva che avrebbero creduto con una fede pura e semplice. Poteva contare che si sarebbero affrettati a recarsi con grande entusiasmo alla presenza del neonato Figlio di Dio.
Non solo questi pastori furono onorati da Dio, ma ricevettero anche il privilegio di dare ad altri la buona notizia. Raccontando la nascita del Salvatore,[Vedi Luca 2,17-18.] i pastori divennero i primi missionari cristiani.