Ogni anno, Natale arriva troppo in fretta. Non dico che non vedo l’ora che arrivi, perché in realtà mi piace, con tutte le piccole gioie, le decorazioni e i ricordi di altri momenti, ma sembra che arrivi sempre quando non sono ancora pronto, per andarsene prima di avere il tempo di godermelo in pieno. Spesso mi ritrovo a sospirare di sollievo, ma anche di delusione, quando la stagione natalizia volge al termine e viene relegata a un’altra voce spuntata sulla mia lista per l’anno.
Naturalmente, ci sono molte cose da amare nel Natale, anche se i particolari cambiano con il tempo. Quando ero piccolo, la Vigilia di Natale i miei fratelli ed io andavamo in giro a cantare con in nostri genitori. In quei giorni, Natale voleva dire andare a letto tardi e alzarsi tardi. Adesso vuole ancora dire andare a letto tardi, ma poi alzarsi presto con i miei figli, ansiosi di correre in soggiorno.
Natale, però, è molto più di una festa, un sacco di decorazioni o un motivo per godersi un pranzo insieme con amici e persone care. Segna un momento in cui la storia dell’umanità cominciò a cambiare. Il primo Natale azzerò per sempre il tempo con la sua verità senza precedenti: Dio era venuto ad abitare con noi nella persona di Gesù, la cui morte sulla croce avrebbe portato il dono della vita eterna a tutti quelli che credono.
Voglio che ogni Natale sia un momento in cui mi lascio alle spalle ciò che mi lega al passato e mi muovo verso la nuova vita che Cristo ha portato con la sua nascita. Per me, Natale è il momento perfetto per resettare l’orologio e ripartire. È un promemoria costante che Dio ci ha ritenuto degni di redenzione allora e che lo siamo ancora oggi, che siamo capaci di essere rinnovati.
Questo Natale può anche essere l’ultimo per molte cose nella mia vita. Gli amici si trasferiscono, i figli crescono, le circostanze cambiano. Per questo voglio assaporare i momenti più piccoli e prendere nota di quelli più importanti. Scelgo di vivere con la gioia che il Natale ci consente e di vedere il futuro con speranza.