La vita è spesso paragonata a una scuola – e l’analogia calza a pennello. Dio permette che nella vita accadano cose d’ogni tipo, per vedere come reagiremo, per insegnarci qualche lezione e aiutarci a crescere spiritualmente. Ovviamente spera che ci daremo da fare, che prenderemo a cuore le lezioni, che impareremo qualcosa e saremo all’altezza del nostro potenziale. In breve, i test della vita sono preparati da Lui per trasformarci nelle persone che sa che possiamo diventare.
Tra le cose che Dio usa per farci progredire ci sono le nostre debolezze umane. Tutti quanti ne abbiamo. Le nostre debolezze e i nostri insuccessi ci insegnano, tra le altre cose, umiltà, pazienza e varie virtù. Ci insegnano il potere della preghiera, che ci aiuta a vivere più vicino a Dio e a dipendere maggiormente da Lui; ci aiutano anche a capire meglio gli altri, permettendoci di incoraggiarli nei loro problemi e nelle loro prove.
Dobbiamo imparare da debolezze e insuccessi, oltre che da errori e cattive decisioni. Il primo passo è riconoscere il problema; il passo successivo è decidere di fare qualcosa per superare quella debolezza con l’aiuto divino. Dio vuole aiutarti a superare le tue debolezze, vuole vederti passare i test e ti aiuterà a farlo, se glielo chiederai.
La prossima volta che ti ritrovi a lottare con qualche tua debolezza, prendila come una sfida. Scegli di imparare una lezione e ben presto ti troverai a eccellere nella scuola della vita.
Coltivare il carattere
Dio ci ha creato «a sua immagine» (Genesi 1:26), ma non ha ancora terminato di farlo. È un processo continuo. Tutti condividiamo alcuni aspetti base della sua natura fin dalla nascita: siamo esseri spirituali eterni, con la capacità di ragionare, amare e distinguere il bene dal male. Sviluppare un carattere cristiano, però, è un processo che dura una vita. È in gran parte anche il motivo per cui siamo qui. Chi, cosa, dovremmo cercare di essere? Il seguente brano biblico ci fornisce qualche informazione:
«Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c’è legge» (Galati 5:22-23).
Anche il Sermone sul Monte ci serve da guida, perché Gesù sottolinea che beati sono quelli che sono misericordiosi, umili, operatori di pace e che hanno fame e sete di giustizia (Matteo 5:3-9). Il «capitolo dell’amore» nella Bibbia sottolinea la supremazia dell’amore: «L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa» (1 Corinzi 13:4-7).