«Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge».[Galati 5,22–23.]
«Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? —chiesero un giorno a Gesù — Fino a sette volte?» «No, fino a settanta volte sette».[Matteo 18,21–22.] In altre parole, non dovremmo mai smettere di perdonare.
Questo è amore! E Gesù non stava parlando solo di perdonare amorevolmente e pazientemente fratelli, marito o moglie, o amici, ma anche superiori e colleghi prepotenti, sottoposti ribelli e vicini litigiosi — tutti, chiunque siano. È talmente contrario alla natura umana, che una pazienza così amorevole può venire solo da Dio.
Dio non ti ha forse perdonato «settanta volte sette»? Questo non ti fa desiderare di offrire agli altri lo stesso amore, la stessa misericordia e lo stesso perdono, così che possano arrivare a conoscerlo e a provare il suo perdono?
«L’amore è paziente, è benevolo».[3 . 1 Corinzi 13,4.] «Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori».[2 Timoteo 2,24–25.]
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Molti hanno paura di perdonare perché pensano di dover ricordare i torti per poterne imparare qualcosa. La verità è l’opposto. Grazie al perdono, il torto perde la sua stretta emotiva su di noi, così che possiamo trarne una lezione. Grazie alla forza e all’intelligenza del cuore, la libertà offerta dal perdono dona una maggiore intelligenza che opera più efficacemente nella situazione. —David e Bruce McArthur, Il cuore intelligente, 1997.
Quando perdono, non porto con me pallottole nel mio viaggio. Sono privo di ogni mio esplosivo, di tutte le mie munizioni di rabbia e vendetta. Non devo «serbare rancore».[Levitico 19,17–18.]
Non sono in grado di rispettare questo requisito. Va oltre i miei limiti. Potrei mormorare parole di perdono, ma non posso rivelare un cielo terso, azzurro e luminoso, senza una nuvola di tempesta in preparazione da qualche parte.
Ma il Signore della grazia può farlo per me. Può cambiare il mio clima. Può crearne uno nuovo. Può «rinnovare in me uno spirito saldo»,[Salmi 51,10.] e in quell’atmosfera nuova non vivrà niente che possa avvelenare e distruggere. I rancori periranno e la vendetta darà luogo alla benevolenza, quella presenza forte e cordiale che fa la sua dimora nel cuore rinnovato. —John Henry Jowett (1864–1923)