Le pagine della storia e della narrativa sono popolate dalle fatiche, dai sacrifici e dalle gesta eroiche di innumerevoli uomini e donne che sono stati ricompensati in vari modi, da prosperità materiale ad amore corrisposto, gloriosa vittoria in battaglia e perfino immortalità. Anche la Bibbia è guarnita di riferimenti a ricompense, da quando Dio disse ad Abramo che sarebbe stato la sua grandissima ricompensa,1 alle descrizioni date da Gesù nel suo Sermone sul Monte della gamma di ricompense che i suoi seguaci potevano aspettarsi.2
Nella maggior parte dei casi, “ricompensa” fa riferimento o a un pagamento per i servizi resi o a un rimborso per torti o reclami.3 La giustizia divina è spesso indicata nelle Scritture dalla sua fedeltà nel ricompensare ognuno secondo le sue opere.4
Poiché i credenti sono descritti come coeredi di Cristo,5 trovo particolarmente interessanti le ricompense che gli sono attribuite. Ebrei 12,266 dice che «per la gioia che gli era posta davanti, [Gesù] sopportò la croce» e leggiamo qualcosa di simile in Isaia 53,11: «vedrà il frutto del travaglio della sua anima e ne sarà soddisfatto».
Gesù usò l’immagine del «frutto del travaglio» in Giovanni 15,21, quando preparava i suoi discepoli per la sua prossima morte. Paolo poi estese cosmicamente la metafora: «Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo».7
Come le meraviglie della medicina moderna permettono ai futuri genitori di vedere un’immagine agli ultrasuoni del figlio non ancora nato e anticiparsi la nuova vita che si sta sviluppando, così anche noi possiamo sbirciare nella Parola di Dio e contemplare, «come un riflesso annebbiato in uno specchio»,8 la gioia che proveremo quando le fatiche di tutti i credenti otterranno il loro compenso.9 Quel giorno, entreremo nella gioia del nostro Signore10 e ci uniremo alla sua festa – come i genitori sono sopraffatti dalla gioia, dal sollievo e da una gratitudine estasiata quando finalmente tengono tra le braccia la nuova vita che hanno contribuito a creare.