In informatica e matematica, il detto “Spazzatura che entra, Spazzatura che esce” descrive il concetto che a un input errato o assurdo corrisponde un output errato o assurdo, la “spazzatura”, appunto. In altre parole informazioni inaccurate o difettose all’inizio portano inevitabilmente a risultati inaccurati o difettosi.
Nel suo Sermone sul Monte, Gesù disse qualcosa di notevolmente simile: «Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo può dare frutti buoni. Dunque, si può riconoscere un albero o una persona dal tipo di frutti che produce». 1
Questa breve parabola ci invita a considerare ciò che le nostre parole e le nostre azioni possono indicare di noi e del Salvatore che vive in noi. La nostra vita esprime la sua preoccupazione per gli altri, o solo il nostro egocentrismo? Comunichiamo la sua generosità e la sua giustizia, o scadiamo automaticamente nell’impulso umano di costruire muri ed escludere gli altri?
Gesù ci ricorda che, come i codici di programmazione e le equazioni matematiche possono essere corretti modificando i dati di input, anche la vita del cristiano richiede una trasformazione interiore, del tipo che solo Lui può fare. «Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me». 2
Gesù dentro, Gesù fuori. 3