In questa fase della mia vita l’argomento della morte sembra presentarsi più spesso di prima – e non è sempre felice. Come cristiani, sappiamo che la morte non è la fine del viaggio; ma come esseri umani è normale preoccuparsi e avere qualche timore.
Personalmente, non sono stato esente da paure e dubbi sul lasciare questa vita e ho provato qualche difficoltà a mantenere intatta la fede riguardo alle glorie celesti. Poi però penso a tutti gli apostoli, ai grandi uomini e alle grandi donne di Dio di tutte le epoche che sono morti in pace, affidandosi alle promesse bibliche su una vita nell’aldilà.
Così ho cercato rifugio nelle verità della Bibbia, testate e confermate da milioni di credenti nei secoli passati. Assorbirle e meditare su di esse ha donato pace al mio cuore. Ho deciso che è meglio prepararmi ed edificare la mia fede sulle Scritture, che offrono il giusto fondamento per affrontare la morte.
Solitamente, ogni volta che abbiamo a che fare con dei dubbi, non c’è modo migliore di risolverli o scacciarli che consultare la Parola di Dio. Ho trovato molto conforto in vari passi biblici, specialmente del Nuovo Testamento, come quella volta che Gesù disse a Marta: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai».1 Poi prosegue chiedendole – ma in realtà indirizzandosi a ognuno di noi: «Credi tu questo?» Anche solo sentire Gesù farmi serenamente questa domanda mi mette a mio agio e la mia risposta ovviamente è: «Sì, Signore, io credo».2
Davanti alla prospettiva della morte, Gesù è il mio punto focale. So che Lui è la via, la verità, la vita,[1] e la risurrezione e la vita,[2] così perché dovrei preoccuparmi?
I primi discepoli furono testimoni oculari della risurrezione di Gesù e dopo la sua ascensione ne diffusero la notizia, come vediamo in numerosi passi del libro degli Atti.
Anche le parole e l’atteggiamento dell’apostolo Paolo nei confronti della morte mi sono di grande incoraggiamento. Invece di temerla, l’aspettava con ansia: “O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è la tua vittoria?” 3
Parecchi anni fa, alcuni mesi prima di andarsene, mia madre aveva un atteggiamento piuttosto contento e di grande pace riguardo alla prossima vita. Sapeva di aver fatto molti errori e preso diverse cantonate nella vita, tuttavia si era riconciliata con Dio e si era arresa completamente a Lui. Per questo non era preoccupata; era già tra le sue braccia, in un certo senso. Vedeva il cielo con una tranquilla aspettativa. Il suo buon esempio ha contribuito a calmare i miei timori.
Dwight L. Moody ha parlato molto della morte. Quando qualcuno gli chiese se avesse la grazia della «buona morte», rispose saggiamente: «No. Perché dovrei? Non sto ancora morendo». Probabilmente è per questo che non ho questa grazia. Dio ce la concederà quando ne avremo bisogno. Se poi hai qualche problema insoluto prima di quel giorno fatidico, parlane con Dio e riconciliati con Lui chiedendo a Gesù di entrare nel tuo cuore, così che potrai volare tra le sue braccia quando ti chiamerà per andare a casa.