Alcuni mesi fa eravamo su un aereo e c’era una bambina di circa dieci o undici anni, seduta nella fila davanti a me dall’altro lato del corridoio. Aveva un bellissimo album da colorare che ovviamente sua madre aveva portato apposta per il volo. Nella stessa fila c’era un’altra bambina, più o meno della stessa età, il cui padre era seduto nella fila alle sue spalle. Lei non aveva nessun album da colorare, anzi sembrava che non avesse nulla che la tenesse occupata.

La bambina con l’album era impegnata a colorare, con tutti i pastelli sparsi sul tavolino, mentre l’altra li osservava con desiderio. Mi è dispiaciuto per quest’ultima, così ho pregato che l’altra si sentisse ispirata a togliere una pagina dal suo bell’album e darglielo. E infatti dopo un po’ l’ho vista strappare un foglio e darlo alla sua vicina insieme a qualche pastello.

Mi sono piegata in avanti e le ho detto che era stato davvero un bel gesto condividere il suo album. Il suo viso si è illuminato ed è stata chiaramente contenta che qualcuno avesse notato il suo gesto. Non so fin dove arriverà quel piccolo scambio di parole, ma mi piace pensare che la prossima volta che dovrà decidere di condividere qualcosa, si ricorderà della signora che era orgogliosa di lei per aver preso la decisione giusta.

Tutti desiderano incoraggiamento. Credo che Dio voglia incoraggiare la gente, ma molte volte ha bisogno di noi per farlo. Se ti sembra di non avere tempo, energia, competenza, denaro o di avere poco da dare, non preoccuparti; siamo in tanti a sentirci così. Ma tutti possiamo dare qualcosa con le nostre parole d’incoraggiamento e possiamo diffondere l’amore divino dovunque andiamo. In pochi minuti possiamo fare la differenza a una fermata d’autobus, in metropolitana, attraversando la strada, in un negozio, al lavoro, a scuola, in rete, facendo una passeggiata e via di seguito. Non c’è bisogno di parole profonde o eloquenti; ne bastano di semplici, che soddisfino il bisogno di amore, speranza, significato e conforto di qualcuno.

C’è una domanda che possiamo farci: “Che cosa posso dire a questa persona, per aiutarla in qualche modo? Qualcosa che possa sollevare il suo spirito, allietare la sua giornata, farla sentire apprezzata, stimata e meritevole, farle sentire che quello che fa è importante?”

A tutti fa piacere sapere che contano, che valgono e che stanno facendo qualcosa di meritevole. Forse le nostre parole d’incoraggiamento saranno solo un passo nel percorso di una persona. A volte possiamo vedere i risultati del nostro incoraggiamento; altre volte non li vedremo mai; ma la cosa importante è dare. L’amore non viene mai meno, e anche se le nostre parole non riusciranno subito a far capire le cose a qualcuno, non ha molta importanza. L’importante è che la gente si senta amata, apprezzata e stimata. È un privilegio donare bontà.

Anche gli incontri più brevi con una persona possono offrire «una parola detta al tempo giusto»,[1 .Proverbi 25,11.] qualcosa che dia alla gente fede in se stessa e fede che nel mondo ci siano persone buone, gentili e premurose. Questo a sua volta potrebbe portarle a pensare all’Uomo pieno d’amore che ispira queste qualità. Altrimenti potrebbe essere un seme piantato, o annaffiato, che sarà mietuto in qualche momento nel futuro.

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Avete mai notato come gran parte della vita di Gesù fosse passata a fare gesti premurosi. Soltanto gesti premurosi? Ripensateci e scoprirete che passò gran parte del suo tempo semplicemente a rendere felice la gente, a renderle servizio.

Una cosa che Dio ha messo in nostro potere è fare la felicità di chi ci sta intorno. Possiamo farlo soprattutto essendo premurosi con loro.

«La cosa più grande che si possa fare per il Padre Celeste — ha detto qualcuno — è di essere premurosi nei confronti di uno dei suoi figli». Mi chiedo perché non siamo tutti più premurosi di quel che siamo. Il mondo ne ha un grande bisogno! È una cosa facile da fare. Funziona istantaneamente. Viene ricordata infallibilmente. Viene ripagata più che abbondantemente — perché non esiste al mondo un debitore così onorato, così superbamente onorato, come l’Amore.
—Henry Drummond (1851–1897)

La gloria della vita
è amare, non essere amati:
servire, non esser serviti;
essere una mano forte nel buio,
un calice d’energia per ogni anima
in un momento di debolezza.
Questo è conoscere la gloria della vita.
—Anonimo