Un cane randagio si trasferì nel quartiere della famiglia Rossi lo stesso giorno in cui i Bianchi si trasferirono nella casa accanto. Il cane iniziò subito a creare scompiglio, frugando nei bidoni della spazzatura e distruggendo le aiuole di entrambi i cortili. I Rossi erano irritati dal fatto che i Bianchi avevano portato una tale seccatura nel quartiere e i Bianchi trovavano imperdonabile che i Rossi non facessero alcun tentativo di controllare il loro cane. Per diverse settimane nessuna delle due coppie si rivolse all’altra, mentre il malumore serpeggiava da entrambe le parti. Alla fine, la signora Rossi non ne poté più e ne disse quattro alla signora Bianchi. «Oh», rispose questa, «pensavamo che il cane fosse vostro!”

Spesso le cose che rovinano i rapporti sono come quel cane: si tratta più di malintesi o di piccole irritazioni gonfiate a dismisura che di veri e propri misfatti da parte di qualcuno. Spesso per sistemare le cose basterebbe una comunicazione migliore, ma qualcuno deve fare la prima mossa e non sempre è facile. Entrambe le parti, convinte di avere ragione o non disposte ad ammettere il contrario, si chiudono nelle loro posizioni. Le barriere si alzano. I rapporti si guastano. Tutti soffrono.

Dove possiamo trovare l’umiltà di ammettere di aver sbagliato, o l’amore e la grazia per perdonare e dimenticare quando abbiamo subito un torto? Dove possiamo trovare la saggezza per trasformare una situazione senza vincitori in una situazione in cui entrambi vincono? la forza per contrastare la nostra natura testarda o il coraggio di fare la prima mossa? La Bibbia ci dice che la sua potenza divina ci ha dato tutto ciò di cui abbiamo bisogno per una vita divina attraverso la nostra conoscenza di Lui (1 Pietro 1:4). Gesù ha detto: «Chiedete e vi sarà dato» (Matteo 7:7). Come tutte le cose migliori della vita, le relazioni di maggior successo iniziano con la relazione per eccellenza: la comunione cuore a cuore con «il Dio vivente, che ci fornisce abbondantemente ogni cosa perché ne possiamo godere» (1 Timoteo 6:17).

Se non hai ancora sperimentato il rapporto definitivo con il Dio vivente, puoi farlo ora recitando questa semplice preghiera:

Caro Gesù, credo che sei il Figlio di Dio. Ti ringrazio per essere morto per me perché io possa vivere vicino a Te fin da ora e poi per sempre in cielo. Ti chiedo di entrare nel mio cuore. Ti prego di perdonare i miei peccati e di riempirmi con il Tuo Spirito Santo. Grazie!