Sei il tipo di persona cui piace parlare? Se è così, sei come me. Mi piace parlare alla gente, sia di persona che al telefono. M’impegno anche in varie forme di messaggi in rete e sui social.
La capacità di parlare e comunicare con gli altri ci è stata data da Dio. D’altra parte, un saggio una volta disse che c’è «un tempo per tacere e un tempo per parlare».1
Quando ero bambino, ero un chiacchierone instancabile. Spesso monopolizzavo le conversazioni, interrompendo le persone con commenti o domande, ancora prima che finissero di esprimere il loro pensiero. Naturalmente ho finito per incontrare persone che facevano lo stesso con me e mi sono reso conto di come ci si sente a essere dalla parte di chi riceve questo trattamento. Da allora ho fatto uno sforzo per parlare di meno e ascoltare di più; questo ha drasticamente migliorato i miei rapporti con gli altri.
Giobbe 13,5 ha un ottimo suggerimento per quelli di noi cui piace parlare molto: «Oh, se faceste silenzio! Esso vi sarebbe contato come saggezza».
Ci sono stati momenti in cui ho risposto un po’ troppo in fretta alle domande e ho finito per pentirmene. Una volta mi è successo durante una festa cui ho partecipato con dei colleghi. Qualcuno mi ha chiesto, un po’ per scherzo, se andavo d’accordo con una certa persona. In quel periodo avevo alcuni problemi con la persona in questione e vi ho accennato apertamente, pensando che il mio collega non fosse lì. Dato che sono cieco, riconosco le persone per lo più dalla loro voce. Potete immaginare il mio shock e il mio imbarazzo quando improvvisamente ho sentito la voce di quella stessa persona giungermi dal lato opposto: «Ho sentito ogni tua parola, Steve».
Un esempio biblico è quello di Giuseppe. Anche lui pagò a caro prezzo la mancanza di freni alla lingua. Era il favorito di suo padre e i suoi fratelli ne erano gelosi. Oltretutto, aveva fatto due sogni che lo ritraevano come se regnasse sulla sua famiglia ed ebbe la fantastica idea di raccontarlo ai suoi fratelli.2 Questi si arrabbiarono così tanto con di lui, che prima lo buttarono in una fossa e poi lo vendettero come schiavo.
Anche se per alcuni di noi tenere a freno la lingua non è un cosa molto facile, spesso è la più prudente. «Anche lo stolto quando tace, è ritenuto saggio e, quando tiene chiuse le labbra, è considerato intelligente».[[Proverbi 17,28]