Detesto gli inverni freddi, gelidi e nevosi. È un buon motivo per cui sono vissuto felice in Messico per molti anni. Ora, però, mia moglie ed io siamo in Canada e ieri ha nevicato. È ancora presto per la neve ed erano solo dei fiocchi leggeri che non sono rimasti, ma erano un segno di ciò che arriverà in seguito. La temperatura è sotto zero la maggior parte delle notti e poco al di sopra durante il giorno. Ho già detto che non mi piace l’inverno?
Uomo avvisato, mezzo salvato, dicono, ma mi chiedo se in questo caso non mi faccia semplicemente soffrire nella mente oggi ciò che potrei dover sopportare domani. Ed è proprio l’opposto di ciò che la Bibbia dice di fare: «Non siate in ansia per il domani, perché avrà già le sue preoccupazioni», disse Gesù ai suoi discepoli, «bastano già i problemi di ogni giorno».[Matteo 6,34 parafrasato.]Ora, ciò non vuol dire che non dobbiamo prepararci per il futuro, ma semplicemente che non dobbiamo rovinarci il presente con la preoccupazione di ciò che potrebbe accadere domani.
L’apostolo Giacomo disse di non contare affatto sul domani. «E ora a voi che dite: “Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo”; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos’è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce».[Giacomo 4,13–14 NR.]
Potrei non essere nemmeno qui domani, figuriamoci quest’inverno. Potrei essere come Mark Twain, che scrisse: «Sono vecchio e ho conosciuto molti guai, la maggior parte dei quali non sono mai successi».
E in realtà, alla fin fine, avere sopportazione non è poi tanto difficile. Se riesco a prendere un giorno alla volta, ogni giorno che passa è uno in meno di cui devo preoccuparmi. Se ce la faccio a superare una giornata, probabilmente non sembrerà tanto difficile superare la prossima. E allora, quando tra qualche mese la neve qui arriverà fino alla finestra, vorrà semplicemente dire che è pieno inverno e che presto finirà.
Sopravvivrò. Magari imparerò anche a sciare.