Venendo dalla lussureggiante vegetazione tropicale della foresta pluviale dove vivevo in Uganda, in Africa, sono stato sopraffatto dal contrasto con il terreno roccioso del Medio Oriente. In ogni direzione, i miei occhi incontravano rocce con sottili variazioni della stessa sfumatura terrosa. Mi hanno detto che qui sono stati girati alcuni film di fantascienza, perché il terreno è molto simile a quello di Marte. Eppure, nonostante la desolazione, questa terra possiede una bellezza unica.
Una particolarità del deserto è che ti fa apprezzare tutto ciò che è verde. In questa zona, i giardinieri spesso lasciano crescere le erbacce quando non ostacolano le altre piante, perché tutto ciò che è verde è gradito, visto che offre sollievo da tutti i toni marroni davanti agli occhi.
Poche settimane dopo il nostro arrivo, siamo stati invitati in un campo beduino per distribuire gli aiuti. Dopo aver incontrato queste persone ospitali e intraprendenti, abbiamo avuto l’opportunità di passeggiare sulle colline nei dintorni. Una caratteristica del paesaggio che ha attirato la mia attenzione è stata la quercia occasionale che cresceva con angolazioni assurde dalle sporgenze rocciose.
Nonostante le difficoltà di un ambiente in cui la pioggia cade solo pochi giorni all’anno, queste querce prosperano. Come ci riescono? Il loro segreto sono le radici che si estendono in profondità. E a cosa servono queste isole di verde in un oceano di roccia? Ho scoperto in seguito che i fiori e i frutti delle querce forniscono nutrimento a molti tipi di animali selvatici. Sono anche una gradita fonte di ombra, una barriera antivento o una siepe. E, naturalmente, aiutano a riforestare le aree e a prevenire l’erosione.
Questi alberi dimostrano un alto grado di resilienza, in quanto tollerano condizioni difficili come la siccità. Si rigenerano rapidamente dopo gli incendi. Germogliano anche dopo essere stati tagliati e ridotti a un ceppo, o brucati dagli animali. Per quanto possa sembrare sorprendente, fioriscono nei terreni poveri e calcarei.
Forse è stato un sussurro del vento a parlare al mio cuore, dicendo: «Sii come la quercia e dai un po’ di verde a questo mondo desertico in cui vivi. Per farlo, devi lasciare che le tue radici crescano in profondità».