Stavo pensando a come le tradizioni natalizie variano, non solo da paese a paese, ma anche da famiglia a famiglia.

Il cibo

In alcuni paesi, il piatto principale classico è un arrosto di maiale; in altri un tacchino, un’oca, un’anatra, un pollo, un merluzzo, dei “tamale”, dei “pierogi” o dei formaggi assortiti. Nei paesi dell’emisfero meridionale, dove il Natale cade nei mesi caldi dell’anno, è comune fare una grigliata, a volte con un agnello, un vitello o un maiale intero.

I contorni, i dolci e le bevande sono ancora più svariati e spesso, in ogni famiglia, ne sono serviti diversi tipi. Molte famiglie combinano diverse tradizioni.

I regali

Alcuni bambini ricevono i regali la notte del 24 dicembre, altri la mattina del 25, altri il 6 gennaio. Alcune famiglie li dividono in due giorni diversi, altre a distanza di dodici giorni. Quando ho fatto visita per la prima volta alla grande famiglia polacca di mia madre, ho imparato la loro speciale tradizione natalizia di far vestire da Babbo Natale uno degli zii per distribuire regali ai bambini dopo la cena della Vigilia.

A quasi tutti piace il Natale, ma esattamente come, che significato ha per loro e in che modo partecipano alla festa e interagiscono tra loro durante quel periodo, varia da persona a persona. Penso che sia un po’ come lo stesso Gesù e il significato che ha per ognuno di noi. Si fa conoscere da noi, ci parla e opera nella nostra vita secondo il tipo di persona che siamo e le cose di abbiamo bisogno; tuttavia, la sua essenza rimane la stessa: è il Figlio di Dio, il nostro Salvatore.

Nella Bibbia, si parla di Gesù in molti modi: «il Buon Pastore», 1 «il pane della vita», 2 «la luce del mondo», 3 «la via la verità e la vita» 4 tra le altre.

È anche un guaritore, 5 un difensore dei deboli 6 e, quello che preferisco, un amico. 7 E Lui effettivamente è, è nella vita di ognuno di noi e si presenta a noi a seconda di come ne abbiamo bisogno – a Natale e tutto il resto dell’anno.

  1. Giovanni 10,11.14
  2. Giovanni 6,35.
  3. Giovanni 8,12.
  4. Giovanni 14,6.] e «la resurrezione e la vita», [[ Giovanni 11,25.
  5. Vedi Giovanni 9.
  6. Vedi Giovanni 8,1-11.
  7. Vedi Giovanni 15,13-15.] Oggi uno può immaginarsi Gesù che si definisce «il tuo confidente», «il tuo terapista» o perfino «il tuo miglior amico». Quando Dio si è presentato personalmente a Mosè, era semplicemente «l’Io sono». [[Esodo 3,14.