Sei preoccupato per il tuo futuro e quello dei tuoi cari? Ti sembra che recentemente il mondo ti sia crollato addosso? Ti senti debole, depresso, isolato, solo?

Se è così, non sei l’unico. Purtroppo queste sono difficoltà che tutti quanti nel mondo devono affrontare. E i vangeli ci dicono che i discepoli di Gesù affrontarono questo stesso tipo d’incertezza e apprensione poco tempo dopo la sua esecuzione. (Se ti sei mai chiesto come potevano sentirsi i discepoli nei giorni prima della Pasqua, penso che troverai particolarmente interessante l’articolo di Peter, «La Pasqua, ieri oggi e in eterno».)

Nel loro caso la soluzione consistette nel rendersi conto che il Maestro era ancora in giro e che potevano continuare a contare su di Lui, come avevano fatto fino a quel momento. Ci volle loro un po’ di tempo per capirlo, ma vedere Cristo risorto mise ogni cosa nella giusta prospettiva e confermò che Lui era abbastanza potente da fornire tutto l’aiuto di cui potessero avere bisogno.

Lo stesso vale per noi oggi. Gesù non promise che nella nostra vita tutto sarebbe filato liscio o che non avremmo più avuto problemi e opposizione. Promise però che non ci avrebbe mai abbandonato[Vedi Matteo 28,20; Ebrei 13,5.] e che ci avrebbe sempre amato.[Vedi Giovanni 14,21.] La nostra strada forse non sarà facile,[Vedi Giovanni 16,33.] ma non la stiamo percorrendo da soli.

Se non ci facciamo travolgere dai problemi e dai momenti difficili, ma li usiamo per rafforzare la nostra connessione con chi può darci speranza, gioia e pace,[Vedi Romani 15,13.] supereremo le nostre difficoltà e le nostre crisi personali uscendone più forti che mai, proprio come i discepoli di Gesù.