La storia del bambino che diede il suo pranzo ai discepoli per distribuirlo alla folla è ben nota.[Vedi Luca 6,1–13.] Gesù prese i due pani e i cinque pesci, benedisse il cibo e lo moltiplicò miracolosamente, saziando migliaia di persone affamate. Chi era quel bambino? Come si chiamava? Come si chiamava la mamma premurosa che aveva preparato il suo pranzo al sacco? Questi particolari non esistono.

Gli eroi anonimi che fanno silenziosamente semplici azioni gentili preparano lo scenario per tantissimi miracoli di liberazione, guarigione e provvidenza. Pensate agli uomini che trasportarono il letto con il loro amico paralizzato; erano così ansiosi di portarlo a Gesù perché lo guarisse, che aprirono parte del tetto per farlo entrare in una casa affollata.[Vedi Luca 5,18–25.]

Gli uomini che trasportarono il corpo del figlio della vedova si fermarono al comando di Gesù e furono testimoni del miracoloso ritorno in vita del ragazzo.[Vedi Luca 7,11–15.] E non possiamo dimenticare gli amici del centurione che riferirono il suo messaggio a Gesù, implorandolo per conto suo di guarire il suo servo devoto. E al loro ritorno lo trovarono guarito.[Vedi Luca 7,1–10.]

Queste persone anonime dimostrarono bontà, spesso oltre il dovuto. Non leggiamo da nessuna parte che siano stati ringraziati o ricompensati. La loro bontà veniva dal cuore.

Probabilmente hai indovinato l’argomento di questo esercizio: durante la prossima settimana cerca di fare un gesto di bontà per qualcuno — un collega, un amico, un membro della tua famiglia, o un estraneo — senza dire a nessuno quello che hai fatto e senza aspettarti niente in cambio. Anzi, ancora meglio, cerca di farlo ogni settimana. Forse non assisterai a un grande miracolo, ma avrai donato un sorriso a qualcuno.

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Fai un gesto di bontà nei confronti di qualcuno, senza aspettarti una ricompensa, sapendo che un giorno qualcuno potrebbe fare la stessa cosa per te. —Diana, principessa di Galles (1961–1997)

Sono rinato
Un unico momento, è certo,
sarà mio desiderio fisso:
versare in gole assetate
il rosso fuoco del vino della bontà;
rovesciare gioia su una terra
bruciata dall’odio umano;
e quella gioia, la mia rinascita!
Mia sola pace, la loro pace,
mio sollievo, il loro piacere,
mio sogno, quello che sognano.
E nel mio cuore batte il palpito
di altri cuori in sintonia con Dio.
Suono che squilla nell’infinità
e ogni giorno echeggia di divinità:
«Oggi sono rinato!»
— Ispirato ad Amado Nervo (1870–1919)