Una cosa che mi è sempre piaciuta del Natale è ascoltare e cantare quei bei canti di Natale scritti nel corso dei secoli. Mi piacciono così tanto che spesso li ascolto anche in altri periodi dell’anno. Molti sono capolavori musicali molto commoventi. Di recente, mentre cercavo in rete le parole di alcuni dei miei preferiti, ho notato in maniera diversa la bellezza della loro poesia e la potenza con cui raggiungono il loro scopo.

Ciò che mi ha colpito è che in mezzo alle rime e alle ripetizioni che sono normali nelle canzoni, trasmettono messaggi molto efficaci e pieni di sfumature. Comunicano verità profonde sulla vita, l’incarnazione, la missione, il proposito e la potenza di Gesù, oltre che sul suo amore e sul sacrificio da Lui fatto per l’umanità. Non solo danno una grande testimonianza del messaggio del Salvatore e della salvezza, ma rammentano anche a noi che lo seguiamo le profonde verità in cui crediamo.

Per centinaia di anni questi canti hanno raccontato la storia della nascita di Colui che lasciò il cielo per portare la salvezza a tutta l’umanità. Ci ricordano l’importanza del giorno che celebriamo — la nascita di Cristo, Gesù, il Figlio di Dio, che visse in mezzo a noi e diede la vita per noi perché vivessimo in eterno. Questi bei canti natalizi incorporano la verità di ciò che Dio ha fatto per salvare l’umanità.

Hark! The Herald Angels Sing — in italiano Cantan gli angeli nei cieli — fu scritta nel 1739 da Charles Wesley. La musica originale era solenne; fu trasformata nel canto allegro che sentiamo oggi da William Cunnings, che basò la sua musica su una composizione di Mendelsshon. Il messaggio della riconciliazione con Dio, la pace introdotta dal Principe della Pace, la gioia che Gesù è il Re, la rendono profondamente significativa.

Cantan gli angeli nei cieli: «Gloria, Gloria al Re dei Re.
Pace in terra e letizia, con Dio c’è riconciliazione».
Gloria a tutte le nazioni, gloria in cielo e pace in terra.
Con gli angeli cantate: «Cristo è nato in Betlehem».
Cantan gli angeli nei cieli: «Gloria, Gloria al Re dei Re».

«O notte santa» è il mio canto di Natale preferito; anzi, è la mia canzone preferita in assoluto.[Scritta originalmente in francese da Placide Cappeau (1808–1877) e musicata nel 1847 da Adolphe Adam.] La melodia e le parole la rendono molto efficace; rende chiaro il messaggio della speranza che tutti possono avere in Gesù, e dell’effetto che la sua vita ha su chi impara a conoscerlo. Eccone alcuni brani:

A lungo giacque il mondo nel peccato e nell’errore
finché Egli apparve e l’anima scoprì d’aver valore. […]
Ci insegnò ad amarci sinceramente gli uni gli altri;
la sua legge è l’amore e il suo Vangelo è la pace.
Romperà ogni catena, perché lo schiavo è nostro fratello;
e nel suo nome finirà ogni oppressione.

Questa strofa aggiuntiva, che non si canta quasi mai, contiene un’immagine commovente sulla consolazione nelle difficoltà.

Il Re dei re giace nell’umile mangiatoia,
nato per esserci amico in ogni nostra prova!
Sa i nostri bisogni, non gli è estranea la nostra fragilità.
Ecco il vostro Re; inchinatevi alla sua presenza!
Ecco il vostro Re; inchinatevi alla sua presenza!

Gesù è sempre presente. Nel viaggio della vita, in mezzo alle nostre prove e ai nostri problemi, Lui è lì. Come dice il cantico, è nato per esserci amico. Non è estraneo alle nostre debolezze e fragilità. Sa tutto di noi: il buono, il brutto e il cattivo. Ci ama nonostante noi stessi. Vuole far parte della nostra vita, non vuole condividere soltanto le nostre difficoltà, quando lo invochiamo nei momenti di bisogno, ma anche la nostra gioia e la nostra felicità, quando festeggiamo i nostri risultati e quelli di familiari e amici.

A Natale ricordiamo la nascita di Gesù. È un meraviglioso periodo dell’anno per pensare a Lui e a quello che ha fatto per noi, che non finisce a Natale ma influenza ogni giorno della nostra vita. Egli è una parte integrale della nostra vita e vuole far parte di ogni nostra attività — e può farlo, se glielo permettiamo.

Questi canti sono un’ottima occasione per riflettere sul significato delle loro parole, su ciò che Gesù ha fatto e sull’amore profondo che Lui ha per ognuno di noi e per ogni essere umano; e anche per portare con noi quei pensieri e quell’amore per il resto dell’anno. Amatelo, amate le sue creature e siate grati per tutto ciò che ha fatto.

Vi auguro un meraviglioso Natale in Cristo.

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La Vigilia di Natale era una notte di canti, che si avvolgeva attorno a te come uno scialle. Non scaldava solo il tuo corpo, scaldava anche il tuo cuore… e lo riempiva di una melodia che durerà per sempre. —Bess Streeter Aldrich (1881–1954)