A tanti di noi non dispiacerebbe essere un po’ più umili, ma, oh, come detestiamo essere umiliati! Il nostro orgoglio ne viene ferito, ma quel tipo di dolore ci fa bene, se l’accogliamo con grazia e lasciamo che raggiunga il suo scopo. Ricordate il detto degli olimpionici: non c’è progresso senza dolore.

Cercate il meglio nella gente

Tutti hanno avuto qualche esperienza che voi non avete avuto e quindi in quel senso vi sono superiori. Come disse lo scrittore e studioso George Herbert Palmer (1842–1933): «Ho perso, e me ne rendo conto, se incontro un essere umano da cui sono incapace di imparare qualcosa».

Fate complimenti sinceri

È difficile disprezzare gli altri e allo stesso tempo parlare di ciò che ammirate in loro. Più esprimete a parole dei pensieri positivi sugli altri, più lati buoni vedrete in loro e meno facilmente cadrete nella trappola dell’egotismo.

Ammettete subito i vostri errori e scusatevi

Qualcuno ha detto che le parole più difficili da pronunciare in qualsiasi lingua sono: «Ho torto» e «Mi spiace». Chi rifiuta di farlo, per orgoglio, probabilmente ricadrà negli stessi errori e in più si alienerà gli altri.

Ammettete i vostri limiti e le vostre necessità

La natura umana vuole sembrare forte e autosufficiente, per orgoglio, ma di solito questo rende solo le cose più difficili. Umiliatevi, chiedete e accettate l’aiuto degli altri – ne ricaverete grandi vantaggi.

Servite gli altri

Offritevi volontari per aiutare gli anziani, gli infermi o i bambini, o fate qualche altra forma di servizio sociale. Ne ricaverete più di quanto darete.

Imparate qualcosa di nuovo, un nuovo talento, una nuova lingua, un nuovo sport o hobby

Cominciare da zero è quasi sempre umiliante, ma offre molti vantaggi: oltre al vantaggio di una cosa nuova, il vostro esempio incoraggerà gli altri e, contrariamente a quel che suggerisce l’orgoglio, conquisterà la loro ammirazione e il loro rispetto.

Date a Dio il credito per qualsiasi cosa buona in voi e per tutto ciò che vi aiuta a fare

La Bibbia ci ammonisce: Il savio non si glori della sua sapienza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza. Ma chi si gloria si glori di questo: di aver senno e di conoscere me, che sono l’Eterno».[Geremia 9,23–24.]

L’umiltà non è codardia. La mansuetudine non è debolezza. L’umiltà e la mansuetudine sono forze spirituali. —Swami Sivananda (1887_1963)

Vuoi innalzarti? Comincia con il discendere. Progetti una torre che fori le nuvole? Deponi prima un fondamento d’umiltà. — Sant’Agostino (354–430)